Inarrestabile, la melma nera ha invaso l’Enea, portando nelle stanze claustrofobiche della direzione e nei fatiscenti centri di ricerca il lezzo inconfondibile dell’eversione autoritaria.
Adeguandosi ai principi delle ristrutturazioni aziendali, il Presidente - convinto di poter governare l’Enea come una fabbrica di calzini - ha attivato una lista di
persone da espellere dalle loro unità di appartenenza e da alcuni giorni stanno arrivando le prime lettere di trasferimento ad altrettanti colleghi fino a quel momento ignari di quanto si stava decidendo sulla loro testa.
Come sindacato non ci interessa soltanto puntare il dito contro i casi più vergognosi, come le ritorsioni ai danni di colleghi invisi ai loro superiori o i ricercatori allontanati dal loro campo di attività perché contrario agli interessi dominanti.
Quello che contestiamo è il modo ed il merito di questi trasferimenti forzati.
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