Nei giorni scorsi, il sindaco Virginio Merola ha inviato una formale disdetta dell’accordo sulle relazioni sindacali con USB, una decisione che non ci risulta neppure discussa e condivisa con gli ambiti democratici del Comune di Bologna.
Questo accordo risale alla precedente giunta Cofferati e riconosceva al sindacato di base, alla luce della propria presenza attiva tra i lavoratori e nel territorio cittadino, un ruolo di interlocutore con il governo della città di Bologna si riconosceva l’importanza del confronto con una organizzazione sindacale indipendente e non concertativa, questo a prescindere dalla condivisione o meno delle rivendicazioni e prese di posizione espresse.
E’ per noi evidente il tentativo di tappare la bocca all’unica forza sindacale che contrasta le scelte fino ad ora operate dalla giunta comunale, le quali pesano molto di più della fumogena propaganda, fatta di continue e contraddittorie dichiarazioni del Sindaco e fatta con l'esplicito sostegno dei poteri forti della città - dalle imprese private e cooperative ai vertici ecclesiastici - e di buona parte dei media locali.
Evidentemente è un reato difendere e lottare contro i tagli agli stipendi dei dipendenti comunali, contro i tagli e la privatizzazione del welfare e dei beni comuni, contro gli aumenti delle tariffe e i tagli al trasporto pubblico, contro la crescente illegalità nei luoghi di lavoro.
Con la disdetta del protocollo di relazioni sindacali si cerca semplicemente di imbavagliare il dissenso rispetto al cosiddetto "piano strategico" che dovrebbe aprire ufficialmente la stagione della "sussidiarietà" e che rischia di aprire una ulteriore cesura fra le politiche della giunta e i bisogni dei settori popolari della città, in questo contesto, la volontà del Sindaco di confrontarsi solo con le organizzazioni amiche escludendo chi non concorda con le sue politiche, risulta particolarmente odiosa in termini democratici ma totalmente inefficace per quanto riguarda il tentativo di reprimere il dissenso.
La USB organizzerà da Lunedì prossimo, 24 ottobre, un presidio permanente, con sciopero della fame, in Piazza Re Enzo, con il lancio di una petizione cittadina per il ripristino delle relazioni sindacali.