Il bando di gara riguardo il nuovo appalto dei servizi di integrazione scolastica è quanto di peggio l'amministrazione comunale di Bologna potesse produrre.
Ancora una volta alle educatrici e agli educatori impiegati nel servizio non verrà garantito il salario per tutti i dodici mesi dell'anno. L'appalto appena pubblicato prevede che le cooperative che partecipano alla gara dovranno formulare proposte per la gestione in proprio di centri estivi in aggiunta ai gestori già accreditati da IES e ai privati. L'offerta dei centri estivi era già satura negli anni scorsi, aumentarla non sarà una soluzione occupazionale: non saranno garantiti né una sufficiente quantità di iscrizioni, né i posti di lavoro. Inoltre il punteggio assegnato alla “proposta” che i competitori avanzeranno è irrisorio (6 punti su 85), e non li obbliga a un impegno congruo.
Quale clausola sociale? La cooperativa che vincerà l'appalto non sarà obbligata ad assumere, né tutto né in parte, il personale impiegato precedentemente.
Dal disciplinare di gara: “L'appaltatore subentrante qualora abbia l'esigenza di disporre di ulteriore personale, rispetto a quello di cui si avvale, per lo svolgimento delle attività rientranti fra quelle oggetto del contratto, dovrà prioritariamente assumere gli stessi addetti che operavano alle dipendenze del gestore uscente, a condizione che il loro numero e la loro qualifica siano armonizzabili con l'organizzazione d'impresa prescelta dal subentrante.”
Una vera vergogna! Se la cooperativa che vince ritiene il proprio personale sufficiente, o quello già impiegato nel servizio “inadeguato”, non è tenuta ad assumerlo. Che ne sarà di tutti gli educatori impiegati fino a oggi?
Per quanto riguarda la programmazione, non vengono quantificate le ore da dedicarvi, delegando la questione ai singoli quartieri che dovranno confrontarsi con i plessi scolastici. Non ci sembra una novità rispetto al passato, dato che la gestione emergenziale delle scuole porta a sacrificare le ore non-frontali, impiegando gli educatori come “tappabuchi”.
La fruizione del pasto è vincolata agli accordi integrativi territoriali e aziendali: nulla di certo.
Grazie alle lotte degli anni precedenti sono stati uniformati i livelli contrattuali dei lavoratori impiegati nei servizi scolastici integrativi ed educativi.
Ma a fronte di € 27.344.733,00 di soldi pubblici, vengono ancora una volta alimentate logiche aziendalistiche che non tutelano né i bambini, né gli operatori.
I sindacati (Cgil, Cisl, Uil, Sgb) che hanno firmato il verbale di accordo proposto dall'Amministrazione Comunale sono responsabili politicamente dell'attacco ai diritti dei lavoratori e al welfare cittadino. Questi stessi sindacati, pochi giorni fa, hanno anche firmato un accordo che obbliga le maestre delle materne comunali al lavoro estivo, costringendo le insegnanti a prestazioni che non gli competono e che potrebbero essere svolte dagli educatori. C'è un corto circuito evidente su quale debba essere la funzione del sindacato: strumento di organizzazione e lotta o scrivano delle decisioni che prende il PD sulla pelle dei lavoratori?
Al di là di opportunismi di parte è vergognoso certificare politiche che non garantiscono la piena retribuzione e migliori condizioni di lavoro.
Chiariamo che soltanto l'USB aveva sollecitato il Comune per discutere le condizioni del nuovo appalto, proponendo la stipula di un accordo integrativo che garantisse il salario anche nel periodo estivo.
È chiaro che soltanto l'USB ha difeso i lavoratori sia durante gli incontri col Comune e sia negando di apporre la propria firma a questo accordo infame.
USB Lavoro Privato Bologna