La nuova parola d'ordine per erodere altri diritti ai lavoratori della Caprotti Zavaritt è: CRISI.
Una parola molto utilizzata di questi tempi, non sempre però corrispondente alla realtà, comunque un argomento utile ad insinuare tra i lavoratori la paura dell'utilizzo, da parte del datore di lavoro, di strumenti ed azioni gravi.
Nella Caprotti/ Sodexo stanno per sperimentare, addirittura, la “crisi preventiva” .
Secondo quanto pare suggerire la direzione della Casa di riposo: ...”nel caso in futuro... per qualche motivo... dovesse succedere che non tutti i posti letto della struttura vengano occupati dai pazienti” (sic!) ; la direzione chiede a Sodexo (datore di lavoro degli operatori) uno sconto sul nuovo rinnovo di appalto, ovviamente tutto da recuperare sui dipendenti in ore e flessibilità!
Come se non bastassero gli strumenti che la Fondazione /Sodexo ha già a disposizione per spremere al meglio i dipendenti, come la “Flessibilità delle ore di lavoro” che, invece di essere usata come strumento di compensazione di situazioni eccezionali, viene usata per sopperire a carenze organizzative e tenere i dipendenti sempre “a disposizione”; carichi di lavoro sempre più pesanti, a fronte di minor disponibilità, sempre in nome del risparmio, di materiale e dispositivi di uso comune, ma indispensabili per lavorare con qualità e sicurezza.
Ora si preparano a modificare i turni di lavoro, riducendo e dilazionando le ore in modo tale che i lavoratori non vedranno MAI soddisfatto il monte ore previsto dal contratto, così da restare sempre in debito di ore lavorate e, di fatto, saranno costretti ad accettare continui cambiamenti di orario e di turno, forse anche di sede; infine si proporrà di modificare il contratto individuale per ridurre le ore di lavoro.
Con una lettera consegnata a mano, è stato comunicato a due dipendenti (manutentori/autisti) che, a partire dal 1 maggio 2013, vedranno ridotto il loro orario di lavoro da 36 ore settimanale, come previsto dal contratto di assunzione, a 14 ore, motivando la riduzione dell'orario con la soppressione del servizio trasporto del Centro diurno.
Questo è quanto Sodexo e Caprotti hanno voluto a tutti costi, pur consapevoli che a pagare saranno per ora i due suddetti dipendenti e le loro famiglie, che si troveranno, improvvisamente, a dover vivere con 400,00 euro circa.
Come è possibile vivere dignitosamente con questa cifra? Con questi soldi non si può nemmeno sopravvivere!
Questa volta non siamo disposti a farci togliere nulla da nessuno e per nessun motivo, anche perché non sono solo i nostri diritti di lavoratori a rischio, ma anche la qualità del servizio erogato in Casa di riposo che, con questa operazione di ulteriore risparmio, vedrà inevitabilmente ridotte le ore di assistenza diretta e indiretta erogata agli ospiti.
Da questo momento, comunichiamo che i dipendenti Sodexo, che lavorano alla Caprotti Zavaritt di Gorle, non lasceranno nulla di intentato per difendere il proprio lavoro insieme alla dignità del servizio che svolgono.
Saranno intraprese tutte le vie legali, istituzionali e le iniziative di lotta necessarie, affinché Sodexo/Caprotti rivedano questa grave decisione e comincino a relazionarsi con una modalità più rispettosa nei confronti dei lavoratori e dei loro rappresentanti sindacali, democraticamente scelti.
USB Bergamo