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CARO PRESIDENTE TI SCRIVO… TRA UNA MACERIA E UN INCENDIO APPARTAMENTO

Nazionale,

Siamo i vigili del fuoco che Lei ha incontrato nella visita sui luoghi del terremoto, ad Amatrice, impegnati per “l’occasione” in attività di ogni tipo… siamo gli stessi vigili del fuoco che, quotidianamente, tra mille difficoltà, garantiscono il soccorso tecnico urgente. Quei “pompieri” che fanno pulizia, confezionamento pasti, servizi igienici e docce, aree climatizzate giorno/notte, centri di raccolta allestiti a e tutt’ora mantenuti da noi per la popolazione… sempre in lotta con un’amministrazione che non si è neppure premurata di fornire integratori e bevande idrosaline necessarie a noi in quelle prime giornate d’agosto di frenetica attività lavorativa.

Alcuni campi non avevano i moduli ma montano le tende, stiamo parlando delle semplici tende da campo, in siti dove non è stata fatta la dovuta preparazione… molti di noi hanno dormito in quei primi giorni sui mezzi o addirittura per strada. Altri non hanno mangiato per oltre 16 ore. Geograficamente la collocazione dei vari campi è stata terribile. Le distanze notevoli e massacranti dal luogo di intervento primario: ciò comportava un incessante spostamento di mezzi che affollano le vie. Da alcuni “campi” occorrevano oltre 40 minuti prima di raggiungere la fascia rossa. Tutte queste problematiche hanno un “nome e cognome” preciso: i pesanti tagli delle risorse, tagli operati dal 2000 ad oggi, cui va aggiunta la vera e propria privatizzazione del soccorso con la riforma della protezione civile che, dal 2011, è continuata fino all’aprile del 2014 quando il riordino si è concluso definitivamente.

Questa riforma generale del mondo del soccorso rappresenta un processo di privatizzazione della protezione civile in Italia che di fatto riduce i livelli di efficienza e sicurezza. La stessa Legge di Stabilità 2016 ha deciso ulteriori tagli e il blocco delle assunzioni. Eppure, su quei luoghi del terremoto e su quelli dei drammatici terremoti precedenti c’erano vigili del fuoco anziani e vigili del fuoco precari. Vigili del fuoco spesso senza la necessaria attrezzatura… signor Presidente, è possibile pensare ad un sistema di soccorso efficiente che si basa su operatori ormai avanti nell’età anagrafica, oppure precari, con mezzi spesso obsoleti, con attrezzatura carente (a volte manca persino il carburante…..).

Non siamo né gli eroi, né gli angeli del soccorso: siamo operatori che quotidianamente vorrebbero poter lavorare in sicurezza, con mezzi ed attrezzature adeguate e con stipendi opportuni. Siamo un servizio che dovrebbe essere messo nelle condizioni di svolgere le proprie funzioni con autonomia, dentro un progetto culturale complessivo di protezione civile, però con compiti chiari….. cosa che oggi non è!

Forse per questo motivo USB non è stata presente a Capanelle oggi… luogo dove Lei ci ha consegnato tre medaglie d’oro… perché riteniamo necessario riaprire una riflessione sulla riforma della protezione civile, che ha dato più di un segno negativo alla prova dei fatti… perché chiediamo che i precari che quotidianamente garantiscono il soccorso tecnico urgente in tanti comandi sparsi sul territorio, possano essere stabilizzati… perché rivendichiamo di poter lavorare in sicurezza, con mezzi ed attrezzature adeguate… perché vorremmo vedere anche riconosciuta la nostra professionalità con uno stipendio adeguato. Tra un po’ è la festa nazionale dei vigili del fuoco… il 4 dicembre… la festa che ci è stata spostata per colpa di un referendum che non doveva mai venire alla luce. Questo referendum mette in discussione il nostro futuro annullando ciò che i padri costituenti e le lotte partigiane ci hanno regalato e ci toglie la festa che è nostra di diritto… forse sarebbe stato più bello condividere con noi, pompieri, un pezzo di pane con la gente comune coinvolta dalle catastrofi naturali che stare nella solita parata a compiere gesti che ai vigili del fuoco non servono…

Una medaglia d’oro non ci salverà dai tagli e dalla carenza d’organico… non ci farà tornare indentro nel tempo agli anni ’90 quando la nostra media di età era di 32 anni… le medaglie servono ai dirigenti per far carriera… non a noi che scaviamo con le mani per far sentire alle persone che lo stato c’è!!!