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Entrate Dogane Monopoli

Carovita e lavoro Pubblico: la guerra è anche ai nostri salari. 2 dicembre Sciopero Generale!

Nazionale,

La manifestazione nazionale è prevista a Roma per il 3 dicembre

L'economia di guerra sta producendo conseguenze disastrose sul piano economico e sociale.

Una gigantesca questione salariale attraversa trasversalmente tutti i settori del mondo del lavoro, mentre l'aumento vertiginoso delle bollette e a cascata dei beni di prima necessità, erode ulteriormente le retribuzioni.

Questa condizione generale impatta direttamente e pesantemente anche nel settore pubblico.

La tornata di rinnovi contrattuali che si sta completando in queste settimane con contratti sottoscritti già scaduti e aumenti medi di 50/55 euro netti a fronte di una galoppante inflazione è una chiara dimostrazione dell'emergenza salariale che investe il settore pubblico, al quale il governo prova a rispondere con la truffa del taglio al cuneo fiscale: briciole per le tasche dei lavoratori e tagli pesanti ai servizi, in primis la sanità.

In tale contesto si inserisce anche l'utilizzo dello smart working che, lungi dal garantire la conciliazione tempi di vita/tempi di lavoro, è divenuto per le amministrazioni strumento per abbattere i costi e scaricarli sui lavoratori attraverso la mancata corresponsione dei buoni pasto e dei rimborsi per le utenze domestiche schizzate alle stelle.

E mentre le retribuzioni sono sempre più magre, decenni di blocco del turn over hanno ridotto all'osso gli organici, demolendo i servizi resi alla cittadinanza.

I concorsi banditi in questi mesi costituiscono una goccia nell'oceano dell'emorragia di personale che ha colpito tutto il pubblico impiego, mentre con le assunzioni legate al PNRR si iniettano nella PA ulteriori dosi di precarietà ingrossando le fila di quell'esercito di precari già presenti nelle pubbliche amministrazioni.

Sempre meno lavoratori e sempre più sottoposti al ricatto della valutazione, con sempre meno salario e carichi di lavoro sempre più alti: questo il futuro che delineano per i dipendenti pubblici!

Dinanzi a questo quadro occorre uno scatto di orgoglio e dignità che si traduca in rivendicazioni tali da restituire il senso di una PA davvero motore della lotta alle diseguaglianze sociali acuite da oltre un decennio di crisi, sia in termini di investimenti sui servizi che di riconoscimento del ruolo sociale svolto dai lavoratori pubblici.  

Lo sciopero generale indetto da USB e dai sindacati di base per il 2 dicembre e la manifestazione nazionale del 3 dicembre rimettono al centro la questione salariale e la necessità di investire nella PA a partire da un piano massiccio di assunzioni a pieni diritti e pieno salario al fine di restituire alla PA la sua funzione: erogare i servizi alla cittadinanza e potenziare quel welfare mortificato da decenni di politiche orientate alla logica dei tagli.

LE NOSTRE PROPOSTE

  1. rinnovo dei ccnl ormai già scaduti con aumenti salariali adeguati all'inflazione reale
  2. valore dei buoni pasto adeguati al costo della vita
  3. buoni pasto e copertura delle spese per le utenze di chi lavora in sw
  4. inserimento della 14a mensilita
  5. massiccio piano di assunzioni a partire dalla stabilizzazione dei precari e dallo scorrimento delle graduatorie in essere
  6. riduzione dell’orario a parità di salari

USB Pubblico Impiego

 

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