C’è chi sta festeggiando i vertici per una manciata di assunzioni, ma la realtà del precariato al CNR è in evidente, progressivo, peggioramento. Per questo vogliamo riportare alcuni dati ufficiali che danno conto della DIMENTICANZA COLPEVOLE dei sindacati per questo problema.
Nel 2007 esistevano al CNR 1302 TD e 7076 atipici (comprese le borse di studio ed i dottorati) di questi molti avevano un’anzianità di servizio molto superiore ai 3 anni. In parte i tempo determinati furono assunti con i provvedimenti della finanziaria 2006 (ricordiamo che in particolare il comma 520 è frutto delle lotte dell’allora RdB Ricerca, e lo scriviamo senza timore di smentite!).
Dopo Brunetta, nel 2011, di quei circa 8378 precari, a fronte di circa 1000 assunzioni, 7300 erano spariti! Si erano ridotti a 968 TD e 4032 atipici. Sicuramente un certo numero di atipici era divenuto TD, ma in misura ridotta. Comunque al conto mancano 333 TD e 2844 atipici. Ossia, anche pensando ad un’osmosi verso il Tempo Indeterminato e da atipico a TD, circa 3000 precari erano stati mandati a casa.
In altri enti, dove i precari erano e sono organizzati con USB o con coordinamenti autonomi non si è visto niente di simile! Un’ecatombe del 30%! Qualcuno lo ha mai denunciato? Nel CNR oltre alla progressiva ‘sparizione’ di colleghi qualcuno ne ha mai analizzato responsabilità e ricadute? A noi non risulta.
Quello che ci risulta è che a PISA l’ennesimo scandalo sta predisponendo le condizioni per una nuova epurazione, che farà il paio con un rischio più generalizzato derivato dal taglio di 20 milioni di euro che il governo ha predisposto alla faccia degli investimenti sulla ricerca. Quello che è pure chiaro è che il piano assunzionale del CNR, predisposto usando soldi delle assunzioni, per le carriere di pochi, i passaggi da III a II e soprattutto quelli da II a I, dà poco spazio ai precari e, come sempre è stato, parcellizzerà i concorsi per renderli più ‘gestibili’.
I precari CNR sono ancora disposti ad accettare questo scempio?
USB PI ritiene che sul precariato vada finalmente data una svolta e che i precari CNR debbano finalmente organizzarsi e obbligare l’ente a prendere atto dei lori diritti, che sono diritti all’assunzione, con tutti gli strumenti che avremo a disposizione, cambiando con nettezza l’orizzonte che questi lavoratori hanno davanti e rivendicando dignità e funzione. E non è una semplice opzione. Sta divenendo una necessità. Altrimenti la nuova ‘epurazione’, già in atto, procederà senza alcuna possibilità di contrasto!