Apprendiamo dagli organi di stampa che dopo CISL e Anief, anche la CGIL ha firmato il contratto sulla didattica integrata, o sarebbe meglio dire il non contratto sulla DDI. Abbiamo sempre pensato che un contratto dovesse andare a chiarire i diritti dei lavoratori, a maggior ragione in un contesto difficile come quello della scuola a distanza, cercando di affrontare i veri nodi: orario di lavoro del personale scuola, regolamentazione delle pause, rifiuto di attività in asincrono che prolungano la giornata di lavoro, tutela dei lavoratori fragili con problematiche visive, difesa dei lavoratori in quarantena. Nulla di tutto questo è stato stabilito in questo contratto, che di fatto legittima il caos esistente, colpendo ad esempio i lavoratori in quarantena obbligati alla DDI. Se l’associazione Anief ha subito fatto capire quale sia la sua funzione come sindacato rappresentativo, ossia essere la sesta stampella del governo di turno, la Flc CGIL conferma la sua abitudine a fare “ammuina” e traccheggiare, per poi firmare tutto facendo credere di aver consultato la base, mentre metteva in scena la solita pantomima per non mostrare di aver firmato con le brache calate.
USB Scuola ritiene questo contratto non solo inutile, ma dannoso e irrispettoso della fatica che negli ultimi 9 mesi tutti i docenti hanno compiuto per conciliare la volontà di lavorare con gli studenti e le richieste spesso insensate dei DS.
Confermiamo la nostra opposizione a queste politiche di scempio della Scuola Pubblica Statale e del suo ruolo nella vita di uno Stato civile e democratico.
Invitiamo gli iscritti a CGIL, CISL e Anief a disdire le loro deleghe per fare sentire realmente la propria opposizione.
Parleremo del contratto in una assemblea pubblica, trasmessa in streaming sul nostro sito scuola.usb.it, sulla nostra pagina facebook USB P.I. – Scuola e sul nostro canale Youtube USB Scuola, lunedì 9 novembre alle ore 17.