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CHI CERCA LAVORO PRENDE PEDATE E MANGANELLATE

Catanzaro,

CAPO DIPARTIMENTO, PRONTO???

Al Capo Dipartimento dei Vigili del Fuoco,
del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile
 Prefetto Francesco Antonio Musolino



 e p.c.
 Capo del C.N.VV.F.
 Vice Capo Dipartimento Vicario
Ing. Gioacchino Giomi



al Sindaco di Reggio Calabria
onorevole Giuseppe Falcomatà

 

USB Vigili del Fuoco Nazionale

 

 

Egregio Capo Dipartimento,

nella giornata del 20 marzo a Reggio Calabria abbiamo visto uno schieramento di forze di polizia come se avessero individuato dei terroristi o dovessero catturare qualche brigante.A manifestare pacificamente, civilmente, per motivi “LEGALI”, “CONDIVISIBILI”, “UMANI” non erano dei cittadini comuni, ma dei vigili del fuoco precari, padri di famiglia che da tanti anni porgono all’amministrazione VVF e allo Stato italiano non una ma tutte e due le guancie!

A dargli il benservito, un plotone di poliziotti bardati come antisommossa!!

L’atto più deplorevole si è vissuto quando uno di questi Rappresentanti dello Stato, pagato dallo Stato per mantenere ordine e quindi anche sangue freddo con professionalità, si è accanito contro un dimostrante.


Da parte dei vigili del fuoco non è stato alzato neanche un solo dito, ma un collega è stato malmenato e scaraventato a terra : non è possibile mandare questi soggetti a mantenere l’ordine pubblico.


Questi soggetti molto emotivi, incapaci di mantenere il sangue freddo -quindi scarsamente professionali ed inadeguati- creano solo disordine, generano odio, seminano violenza gratuita, riescono a fare i forti con i deboli! Eppure tra la polizia c’è tantissima gente perbene e ligia al proprio dovere!

 

Egregio Capo Dipartimento,

quei vigili del fuoco che erano a Reggio per manifestare pacificamente, erano lì anche per Lei e l’incontro che Lei ha concesso, li ha galvanizzati, perché hanno un gran senso del dovere e rispetto per le Istituzioni!

Quei vigili erano lì perché sono cittadini Italiani e fino ad oggi hanno servito pazientemente, lodevolmente, continuamente, puntualmente, fedelmente la Repubblica e lo Stato.


Quei cittadini, precari dello Stato, hanno una dignità, sono delle persone che giorno dopo giorno lottano per mandare avanti la loro famiglia, per guadagnarsi una pagnotta, per mandare i loro figli a scuola, cercando di raggranellare poche centinaia di euro al mese in maniera onesta, pulita, dignitosa, in una terra ove altre organizzazioni, molto spesso offrono cento volte di più e cercano di  attirare nelle loro maglie più gente possibile!


A Reggio Calabria, davanti alla caserma dei Vigili del fuoco non c’erano dei briganti, né figli di ministri corrotti, collusi, raccomandanti, ma tante persone perbene, umili servitori dello Stato, che chiedevano di vedere i rappresentanti Istituzionali.


Quel poliziotto si è comportato da brigante; il suo comportamento è da perseguire.

 

pertanto Le chiediamo,

 

di interessarsi a difesa dei Suoi uomini presso gli organi competenti, interessando direttamente anche il Presidente del Consiglio dei Ministri, il ministro Alfano e quanti altri ritenesse più opportuno.

Da parte nostra non ci fermeremo qui :


1. non vogliamo sapere chi era il poliziotto, ma vogliamo sapere perché ha usato violenza?


2. vogliamo sapere se i suoi colleghi poliziotti che hanno tentato di fermarlo sono veri servitori dello Stato e lo porteranno davanti alle autorità preposte?


3. se vorranno portarlo dinnanzi a Lei affinché chieda scusa al Corpo Nazionale dei vigili del fuoco?


4. chiediamo che non sia più mandato in piazza, gli sia affidato un incarico in ufficio;


5. vorremmo che chiedesse scusa alla città di Reggio Calabria, ove la legalità deve essere dimostrata in primis dallo Stato, ma non certo con questi atti di violenza perpetrati sotto al Tricolore?


In attesa di pronta risposta, ci riserviamo eventualmente di dare ampio risalto mediatico alla vicenda, interessando ad ogni livello tutte le autorità preposte e tutte le istituzioni nazionali e trans-nazionali e rendendo pubblica la presente nota.


Distinti saluti.