Alcuni artisti e musicisti sostengono lo sciopero generale del 22 giugno contro “l'ulteriore distruzione della dignità di tutti i lavoratori”. Tra questi Daniele Sepe e il regista Peppe Ferrara.
Musicisti come Daniele Sepe, Enzo Gragnaniello, Carlo Faiello, Marcello Colasunto, Rosario Massa, un regista autore di film di storia civile straordinari come Giuseppe Ferrara, giovani attori come Giordano De Plano, il noto Dj Prince Faster, hanno dichiarato di voler essere “compagni di strada” di chi parteciperà allo sciopero generale del 22 giugno.
“La Bce e il governo stanno distruggendo la dignità di tutti i lavoratori che molto spesso sono costretti a farlo in condizioni sempre più disperate. La medioevale riforma del lavoro in discussione al Parlamento è l’ulteriore picconata ai diritti e spiana la strada alla totale deregulation. Chi la vota se ne deve assumere tutte le responsabilità di fronte alle mille e mille facce, storie, aspettative di chi vive del proprio lavoro” recita l'appello. “La flessibilità totale del lavoro che ispira la legge Fornero, non danneggerà solo chi lavora nelle fabbriche o nei servizi, negli uffici o nei call center, chi aveva un contratto vero e chi è precario o chi se lo sogna da anni”.
La deregulation del lavoro, secondo i firmatari, ormai si abbatte anche contro chi ha fatto dell'arte il proprio lavoro “L’anima malevola di questa legge vive anche nella realtà degli artisti, dei musicisti, di chi vive della propria capacità, della propria creatività e fantasia, di chi con la musica ha deciso di viverci, di chi con la musica ha deciso di trasmettere cose altre e diverse dalla dittatura dell’economia. Gli artisti di strada vengono cacciati, gli altri, quei pochi che restano, verranno incatenati agli angoli delle strade come cani, la precarietà diventa forma dell’esistenza.
Tutto questo accade senza che i sindacati o la politica ufficiale diano segnali di risposta adeguata.
"Per tutto questo venerdi 22 giugno i sindacati che si definiscono giustamente conflittuali faranno uno sciopero generale per dare un segnale di dignità al nostro paese. Ci teniamo ad essere loro compagni di strada" concludono i firmatari dell'appello.