Di fronte alla richiesta di cigs per 5200 lavoratori, distribuiti su tutti i siti siderurgici ex Ilva, con picchi superiori al 50% su Taranto e Genova, non possiamo che dissentire in maniera netta ed inequivocabile.
Sorge spontanea la domanda: quale piano di rilancio si pensa di realizzare con queste prospettive e con questi numeri?
Quale tipo di attività si può portare avanti riducendo ai minimi termini la forza lavoro in attività all’interno degli stabilimenti?
Rileviamo una incoerenza gigantesca tra quanto annunciato a Roma meno di un mese fa con la presentazione del piano di Ripartenza e Rilancio con i numeri presenti nella procedura di Cigs. Partendo da questi numeri e in assenza di garanzia per i lavoratori, sarà complicatissimo raggiungere un accordo al prossimo tavolo di confronto, di cui attendiamo convocazione.
Il Governo sia pienamente consapevole dell’insostenibile sacrificio al quale sta chiamando ancora una volta i dipendenti dell’acciaieria, e ponga rimedio a questa decisione ferale che ci vede fermamente contrari”.
Franco Rizzo
Sasha Colautti
Esecutivo Confederale Usb
USB Taranto