(75/20) Le trattative dovrebbero essere trasmesse in streaming, solo così potreste vedere direttamente, senza filtri, quello che accade realmente in quel contesto ed ascoltare con le vostre orecchie gli interventi dell’amministrazione e della parte sindacale. Noi siamo pronti e non temiamo la diretta.
Nel merito della riunione di oggi, grazie alla determinazione della USB la proposta di “protocollo” sulle misure da assumere per la gestione della cosiddetta “fase 2” del contrasto alla diffusione del Covid-19 è stata modificata in “accordo sindacale”. Non si tratta di una differenza di poco conto, perché in questo modo stiamo difendendo i pochi spazi che gli interventi normativi degli ultimi dieci anni ed i pessimi contratti nazionali ci hanno lasciato. Difendere con le unghie e con i denti questi spazi è fondamentale.
Ed è sempre grazie all’intervento della USB se la riunione di oggi potrà avere una continuazione e quindi un approfondimento in un incontro tecnico previsto per lunedì 4 giugno. Oggi sono stati concessi solo cinque minuti a ciascuna organizzazione sindacale, un tempo assolutamente simbolico rispetto ad argomenti che meritano grande attenzione e serietà.
La USB aveva fatto pervenire all’amministrazione il contributo che è stato inviato ieri anche a voi ed alcune indicazioni sono state raccolte all’interno dei documenti presentati oggi. Tuttavia c’è ancora molto da approfondire e si spera potrà essere fatto nella prossima riunione.
Il ritorno della USB ai tavoli fa paura a chi in questi due anni ha vivacchiato all’ombra dell’amministrazione, non affrontando questioni cruciali. Anche nella cosiddetta “fase 1”, quando è esplosa la pandemia e la USB era ancora fuori del tavolo sindacale, nessuno di quelli titolati alla contrattazione ha rivendicato la sottoscrizione di un accordo sindacale per la gestione di quella fase. Sono gli stessi che oggi cercano di gettare fango sulla USB, perché spaventati di dover fare i conti con un sindacato che nella propria attività mette idee, cuore e determinazione. Il resto sono chiacchiere. Ancora oggi abbiamo ripetuto che sulla salute e sulla sicurezza bisogna prioritariamente raggiungere un accordo nazionale da declinare successivamente a livello di contrattazione regionale e territoriale, valorizzando il ruolo delle RSU. Di questo vogliamo discutere e non di altro.