Riforma Delrio:
lo stato dell'arte del grande imbroglio.
USB-PI Città Metropolitana di Genova, invita a partecipare all'assemblea generale dei
lavoratori indetta dai Delegati RSU ( Maccanti, Perrotta e Ratto) che si svolgerà Martedi 30-6-2015 dalle ore 9,00, presso la sala di Minoranza in largo Lanfranco. All'odg sono previsti
aggiornamenti sulla difficile situazione che stiamo vivendo. Ricordiamo che possono intervenire tutti i lavoratori.
Esprimiamo inoltre, grande solidarietà ai lavoratori del consorzio Motiva e del Collocamento Disabili che il 30-6 2015 effettueranno uno sciopero con corteo in Regione, in difesa dei servizi, deisalari e dei posti di lavoro messi a rischio, se non al più presto le procedure per il nuovo bando di gara.
Come quattro anni fa, il problema principale sono le risorse. I tagli delle varie spending review sono stati assorbiti dai nostri amministratori, riducendo salario accessorio e servizi. Ma la cosa più preoccupante sono i tagli occulti, le operazioni di bilancio assolutamente ardite effettuate per far tornare i conti.
Nei prossimi giorni assisteremo all'approvazione o meno del bilancio. Questa sarà la dead line per i servizi che si erogheranno in futuro e per il destino di tutti i lavoratori. Già molte Amministrazioni sono in default. La nostra da tre anni sfora il patto di stabilità che vuol dire pagare una multa allo Stato. Insomma prima tagliano e poi ti multano.
Il combinato disposto tra la legge Delrio e la legge di stabilità di novembre, hanno causato tutta una serie di eventi pericolosissimi, tutti intrecciati tra loro, e l'ultimo decreto Enti Locali ha contribuito a peggiorare ulteriormente la situazione.
Il nuovo Consiglio Metropolitano funziona poco e male perché senza gettone di presenza i
Consiglieri partecipano saltuariamente e i nuovi para-assessori a titolo gratuito sono per la maggior parte inesistenti. Tutto il potere risiede nelle mani dei direttori generali e di qualche dirigente, con i loro altissimi stipendi.
La vicenda della Polizia Provinciale con l'Amministrazione, che ha cancellato la spesa prevista con la determina di fine febbraio, è un'operazione da codice rosso. Al di là delle considerazioni sulla salvaguardia di quel tipo di servizio, e sul dove verrà destinato, di fatto si crea un buco nel bilancio perché non si sa ancora se bisognerà impegnare anche la spesa sostenuta negli anni precedenti. Se non ci sarà una decisione da parte del Governo, i lavoratori finiranno in esubero.
Anche i CPI e le politiche attive del lavoro sono stati messi fuori bilancio. L'indicazione della
Delrio prevedeva l'utilizzo di un fondo speciale composto da Fondi Europei. Le Regioni si sono rifiutate di utilizzarlo perché certamente ci sarebbe stato uno stop dall'Europa. E' infatti vietato utilizzare Fondi Europei per pagare il salario dei lavoratori delle Amministrazioni. Di fatto è un altro buco che si crea, considerato che la Regione ha stanziato solo in minima parte le risorse necessarie , il Governo non se ne fa carico e la Città Metropolitana non è più titolare del servizio. I lavoratori sono ad alto rischio e i servizi congelati.
Le centinaia di lavoratori in mobilità presso altri Enti sono i primi veri esuberi. Se non saranno
stabilizzati nell'Amministrazione dove operano, non potranno tornare più indietro ed entreranno nel meccanismo micidiale previsto dal 1 gennaio 2017.
I lavoratori non in soprannumero e che tramite sotterfugi delle Amministrazioni, si sono trasferiti in questi mesi, vedono il pericolo dell'annullamento di quegli atti trovandosi nella condizione di non poter più tornare nell'ente di provenienza (Vedi delibera 19-2015 della sezione autonomie della Corte dei Conti).
I lavoratori in appalto hanno già pagato prezzi altissimi. Licenziamenti, riduzioni di orario e di
salario. Appalti scaduti da oltre un anno, (Consorzio Motiva e Collocamento Disabili) vengono prorogati di mese in mese nonostante le norme lo vietino. E ora i soldi per ulteriori proroghe sono finiti.
I lavoratori precari e a T.D., nonostante i tweet natalizi della Madia, sono quasi tutti esclusi dal proprio posto di lavoro.
Nelle poche Regioni dove è stata fatta una legge in linea con il decreto Delrio, sono pochissimi i lavoratori che saranno destinati a queste Amministrazioni. A Genova solo 120 dal 1 luglio 2015. La cosa certa è che, se questa mobilità andrà a buon fine, questi colleghi vedranno cancellato il salario accessorio fino al prossimo CCDC e i lavoratori dell'Ente accogliente vedranno ridotto il loro, perché dovranno dividere il fondo con un maggior numero lavoratori. Ritardi enormi si evidenziano sulle necessarie convenzioni su uso di immobili e di attrezzature. Oltretutto si è scatenata la guerra degli immobili. Sia il Governo (vedi vicenda Biblioteche ed archivi) che la Regione, mirano ad accaparrarsi gli immobili della ex Provincia, laddove erano collocate funzioni delegate. La Città Metropolitana si oppone perché sarebbe un ulteriore taglio alle risorse a fronte dei pochi lavoratori che la Regione assorbe. L'idea e' quella di liberare velocemente
questi locali, ammucchiando lavoratori e servizi in edifici in affitto. Salvando gli immobili ma a
quale prezzo per lavoratori ed utenti?
Infine affrontiamo la vicenda delle funzioni che restano istituzionali per le nuove Province e C.M.. Qui il caos regna sovrano. Intanto, anche in questo caso, si perderanno decine di lavoratori che andranno in prepensionamento e che non saranno sostituiti. Le funzioni saranno cosi svuotate di risorse e personale. Il personale che resterà sarà ancora di più demotivato, con enormi carichi di lavoro e responsabilità con i salari bloccati da anni per lo stop decennale ai contratti. E questo nonostante la Delrio preveda nuove funzioni per le Città Metropolitane.
E' evidente che l'unica soluzione sarà la soppressione di servizi e /o la loro privatizzazione.
USB-PI continua a lottare e vi invita alla mobilitazione. Ancora tanto c'è da fare per contrastare questa deriva.
Non rimane molto tempo ma non siamo ancora alla parola fine.
USB-PI Città Metropolitana di Genova. 25-6-2015