COMUNICATO STAMPA
L’edificio di via Ribotta nel quartiere Torrino di Roma, dove dal dicembre 2015 è in corso il trasferimento oltre 1.500 lavoratori della Città Metropolitana, è sito in un terreno ad elevato rischio idrogeologico e di alluvioni. La classificazione emerge in due delibere dell'Ente Autorità Bacino del Tevere, che ad agosto e a dicembre 2015 ha classificato il terreno a rischio idrogeologico R4 e a quello di alluvioni P3: il grado più alto per entrambi.
“Prontamente abbiamo denunciato il fatto, chiedendo all'Amministrazione Metropolitana di Roma e alle autorità cittadine competenti le certificazioni sulla sicurezza ed il certificato di agibilità per l’edificio”, riferisce Gilberto Gini, dell’USB Enti Locali Lazio.
“Purtroppo ci sono state solo risposte molto vaghe – prosegue Gini - che non certificano pienamente la sicurezza del grattacielo. Ci si limita a dire che il rischio è sopravvenuto successivamente al 2013, data di rilascio del certificato di agibilità, e che qualora l'edificio dovesse essere oggetto di una modifica sostanziale dovrà rispettare anche le nuove norme relative alla nuova classificazione del rischio idrogeologico del terreno dove è stato costruito”.
Incalza il rappresentante USB: “Ma visto che i rischi sono stati accertati e che la nuova classificazione degli stessi è successiva all'agibilità ottenuta, perché nessuno mette nero su bianco che il palazzo è stato costruito comunque tenendo conto dei rischi idrogeologici e delle alluvioni? Forse all'epoca del rilascio dell'agibilità i rischi erano minori?”.
“Per la costruzione in un terreno identico del nuovo stadio di Roma è stato bloccato il progetto - sottolinea il sindacalista - ma anziché fornire risposte chiare sulla sicurezza dei lavoratori, si delega ad altri l'eventuale responsabilità, con il solito giochetto sulle competenze, ed il tutto avviene mentre oltre 1500 lavoratori andranno a riempire il palazzo”.
“L’USB, al fianco dei lavoratori della Città Metropolitana di Roma, ritiene inaccettabile che non si diano risposte chiare sulla sicurezza dei luoghi di lavoro e continuerà a denunciare questa vicenda”, conclude Gini.