Nella tarda mattinata di Mercoledì 8 Novembre, presso un centro commerciale dell’area a sud di Milano, una lavoratrice del supermercato interno alla galleria, nonché rappresentante dei lavoratori con delega dell’USB, si è vista puntare contro un’arma da fuoco da un cliente.
Senza entrare nel merito dell’accaduto, che sarà oggetto di indagini a seguito di denuncia alle forze dell’ordine da parte della stessa lavoratrice, rileviamo l’assoluta lentezza, quando non una vera e propria immobilità, da parte dei preposti aziendali presenti sul luogo di lavoro cosa che prosegue ancora a tre giorni dall’accaduto.
Occorre precisare che la lavoratrice era praticamente a fine turno e che quindi non aveva necessità particolari se non quella di essere supportata emotivamente e accompagnata prima a sporgere denuncia e quindi a casa, da un responsabile del negozio, cosa che non è stata fatta. Il Direttore l’8 novembre non era presente e sappiamo che fin dal giorno successivo si è subito attivato per quanto nelle sue possibilità e mansioni. Al cliente che ha minacciato la lavoratrice è stato permesso di uscire dal centro commerciale senza nemmeno allertare le forze dell’ordine, cosa di cui si è fatta carico la stessa lavoratrice una volta uscita da lavoro recandosi direttamente presso la caserma dei carabinieri, nella giornata in cui stiamo scrivendo, ben due giorni dopo, lo stesso cliente si è ripresentato presso il negozio dove ha incrociato la stessa lavoratrice ma, fortunatamente non è accaduto niente se non un reciproco sguardo. Ancora oggi, non ci risultano prese di posizioni e/o azioni ufficiali da parte del datore di lavoro, nemmeno il dovuto supporto psicologico che sarebbe normale fornire a chi è vittima di tali fatti, l’unico supporto ricevuto è stato da parte dei familiari che in questi giorni l’accompagnano e dei colleghi di lavoro.
Sentiamo altresì la necessità di evidenziare il comportamento del RLS che, nonostante sia stato messo a conoscenza del grave fatto, non sembra aver provveduto alle necessarie segnalazioni scritte e ufficiali al datore di lavoro, segno che la responsabilità che investe i Rappresentanti per la Sicurezza, spesso non viene da loro stessi percepita. Fare il RLS non è né un gioco né un incarico di facciata che fornisce qualche permesso, ma una grande responsabilità che va sempre presa in carico.
Al momento sappiamo che un uomo armato è in giro per la provincia di Milano e non ha problemi a minacciare senza alcun motivo chi si trova davanti. Confidiamo venga individuato e fermato prima che commetta azioni più letali di una minaccia a mano armata, già gravissima di per sé.
Siamo vicini alla lavoratrice e l’intera USB Lombardia le si stringe al fianco e continueremo nel nostro impegno affinché nessun altro si trovi mai più in una simile situazione di pericolo e abbandono.