Finalmente, dopo mesi di attesa sono state riconosciute le ragioni dei lavoratori che erano stati trasferiti di ufficio dal Comando. Viene stabilito quindi un principio sacrosanto che un lavoratore, se spostato per esigenze di servizio, deve essere pagato con indennità come già avveniva per i dirigenti del CNVVF. La legge equipara quindi dirigenti e personale operativo sul piano del disagio che viene creato alla persona spostandola dalla sua sede di lavoro.
Complimenti ai lavoratori che hanno intrapreso l'iniziativa e complimenti alla O.S. UIL provinciale che ha giustamente sostenuto una battaglia in favore di tutti i lavoratori del CNVVF.
La decisione di spostare i CS e riportarli nelle loro sedi è una scelta dell'amministrazione che, a lettera del capo del CNVVF, non può permettersi di pagare l'indennità di trasferta. Però può continuare a sostenere il peso di 157 prefetti con le loro segreterie, bande musicali, parate del 2 Giugno e 2 bei aerei Piaggio P180 di rappresentanza ecc., e un ministero dove, anche i fatti di questi giorni ci raccontano, girano soldi per appalti non proprio chiarissimi, Ministero dal quale USB da sempre chiede di uscire.
Nella consultazione tra OO.SS. e Comando del 26 u.s., USB ha presentato nota a verbale in merito alla formazione. Abbiamo chiesto al dirigente e sopratutto alle altre OOSS di rivedere i criteri di scelta del personale discente nei corsi di formazione dato che, per stessa ammissione del comando, i criteri in uso privilegiano in primis la qualifica e l'anzianità. A nostro modo di vedere il primo criterio deve essere il minor numero di corsi già frequentati per distribuire equamente gli incarichi e formare quanti più lavoratori, dato che formazione significa soprattutto sicurezza per gli operatori e professionalità dell'opera di soccorso resa alla popolazione, e per non creare super pompieri super qualificati in tutte le materie, sappiamo tutti benissimo che i super eroi sono nei cinema e non nel nostro lavoro. Aspettiamo risposte dalle altre organizzazioni e soprattutto la voce dei lavoratori.
Abbiamo anche ravvivato tutte le nostre richieste di questi mesi, molte delle quali rimaste insolute e notiamo con piacere che le cose chieste e quelle evidenziate che non funzionano (ruolo che le OO.SS. sono preposte a svolgere), sono state prese in considerazione e condivise anche da altre sigle, presupposto positivo per intraprendere azioni comuni, sempre nell’interesse dei lavoratori.
Staremo a vedere.
Prot.36/12 del 26/10/2012
NOTA A VERBALE CONTRATTAZIONE DEL 26/10/2012 – FORMAZIONE
Questa O.S. chiede formalmente alle altre organizzazioni sindacali e al Comando stesso di rivedere i parametri per la scelta dei discenti nei corsi di formazione professionale, in vista della prossima contrattazione sulla programmazione didattica per il 2013.
A nostro modo di vedere e secondo quanto previsto dal D.P.R. 7/5/2008, “la formazione è un fondamentale strumento di aggiornamento e di crescita professionale” e “La formazione è finalizzata esclusivamente ai compiti d'istituto, è improntata a criteri di razionalità che evitino sovrapposizioni e ripetizioni di processi, è erogata in modo uniforme, garantendo la pari opportunità di tutti i dipendenti” e ancora “la partecipazione, garantita a tutto il personale, ad una congrua attività formativa sulla base di progetti individuati e funzionali alle esigenze di servizio.”
I criteri in uso, così come confermati dal Comando stesso, privilegiano ai primi punti qualifica e graduatoria, senza tenere assolutamente conto del bagaglio formativo già accumulato, creando quindi lavoratori eccessivamente formati su tutto e altri, i più giovani, senza formazione.
Ciò crea, oltre alla disparità, anche un disservizio al compito di istituto e alla funzionalità e qualità del servizio di soccorso in quanto è evidente che pochi lavoratori formati su tante specialità diverse non possono operare contemporaneamente e continuativamente su più fronti, come i recenti eventi di emergenza nazionale hanno evidenziato.
Pertanto chiediamo di prendere posizione alle OO.SS. e al Comando su parametri diversi, mettendo al primo punto per la scelta dei discenti il minor numero di corsi frequentati, e dopo la qualifica e graduatoria, in modo tale da ampliare la platea dei lavoratori formati al fine di elevare la qualità e la professionalità del servizio reso ai cittadini.