L' U.S.B. sta seguendo le lavoratici delle pulizie in appalto del Comune di Arezzo in una difficile
vertenza con la ditta che si è aggiudicata l'ultima gara di appalto.
Le lavoratrici, dopo aver provato più volte a farsi ascoltare dal proprio datore di lavoro e dopo che
anche le richieste d'incontro fatte dall'USB sono rimaste inascoltate, hanno deciso di dichiarare lo
stato d'agitazione e hanno portato avanti per oltre un mese un coraggioso sciopero delle ore
supplementari.
Le difficoltà di queste lavoratrici sono quelle che ormai sempre più lavoratori si trovano di fronte:
diritti e dignità vengono lesi da contratti di pochissime ore, integrati da continue richieste di ore
supplementari non retribuite regolarmente e da carichi di lavoro estenuanti da eseguire in tempi
rapidi.
Le lavoratrici, durante il legittimo esercizio di sciopero contro l'ingiustizia padronale, si sono viste
più volte sostituire da una squadra proveniente da oltre 500 km di distanza: l'azienda ha cercato in
questo modo di arginare e far passare in secondo piano una vertenza fondamentale per il
riconoscimento dei propri diritti.
Questa situazione inaccettabile e – nonostante l'intervento del Comune – ancora lontana da una
risoluzione, è il prodotto delle privatizzazioni e delle esternalizzazioni che sempre più logorano i
servizi pubblici e i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici.
Quanto stanno affrontando le lavoratrici del Comune di Arezzo dimostra come sempre più spesso
siano calpestati i diritti di chi ogni giorno opera con diligenza e dignità nel proprio luogo di lavoro,
per il miglioramento delle proprie condizioni lavorative