L’Ares 118 con una delibera del 30 Dicembre 2019 ha indetto una gara per 116 mezzi da affidare a privati per la durata di tre anni; la metà di tutti i mezzi del 118 della Regione Lazio e più di quelli esternalizzati nel 2016. La cifra proposta è di quasi 42 milioni all’anno, in aumento rispetto alla spesa precedente.
Questa operazione avviene nonostante le recenti assicurazioni di reinternalizzazione del servizio da parte della regione Lazio.
Siamo sconcertati e indignati dal nuovo affidamento, che comprende postazioni pubbliche, alcune cedute ai privati in questi anni per mancanza di personale, alcune addirittura con personale pubblico presente in servizio, che doveva essere reintegrato con le nuove assunzioni, già autorizzate dalla Regione Lazio.
Nella delibera del 30 Dicembre ci sono addirittura più di 20 mezzi che nel 2016 erano a gestione pubblica, oltre ad alcuni mezzi di nuova attivazione, come una nuova automedica privata a Trigoria e nel quartiere Aurelio e ambulanze extra nell’area di Latina.
L’unione Sindacale di Base si è impegnata fin dalle prime privatizzazioni di questo servizio; con denunce pubbliche, segnalazioni agli organi competenti, manifestazioni in favore del Servizio Pubblico.
Avevamo apprezzato l’impegno dichiarato dalla Regione Lazio, nemmeno un anno, fa per la ripubblicizzazione delle postazioni del 118 attraverso nuove assunzioni di infermieri ,
l’indizione del concorso per autisti e nuovi ingressi di barellieri tramite ufficio di collocamento.
Con questo atto, una procedura selettiva tra enti, associazioni e istituzioni di volontariato a carattere associativo per un enorme numero di postazioni, alcune inesistenti fino ad oggi, viene ulteriormente privatizzato il 118.
Chiediamo alla regione Lazio di intervenire immediatamente affinchè questa delibera, che riteniamo illegittima, venga annullata.
I lavoratori della sanità del Lazio meritano rispetto: difenderemo il diritto a mantenere la propria sede di lavoro per i lavoratori dell’AERS 118, difenderemo il diritto di chi lavora con le croci private ad avere la possibilità di entrare a far parte del Servizio Sanitario Nazionale, dopo anni di precariato sottopagato.
Per questo, metteremo in campo tutti gli strumenti disponibili, affinché non vengano fatte nuove esternalizzazioni.
USB P.I. Coordinamento Regionale Sanità Lazio