Lavoratori,
il 28 Febbraio scorso c’è stato, in Direzione Toscana, il tentativo di conciliazione sulla vertenza GOS MMT che era in atto da tempo. Ricorderete tutto il percorso iniziato il 24 Agosto 2016, sisma Centro Italia, in cui il sistema Colonna Mobile Toscana ebbe notevoli difficoltà, con evidenti carenze di gestione e coordinamento in tutti i settori, quello logistico senza COA, l’invio della sezione USAR Medium senza le 2 sezioni Light, la sezione GOS MMT difforme da quella pianificata nella CMR Toscana.
USB VVF Toscana rimase in silenzio nei primi giorni, necessari e prioritari per il soccorso, ma iniziò la denuncia al primo incontro di informazione che si svolse in Direzione Toscana. I mesi successivi abbiamo in tutti i modi cercato di evidenziare le criticità, compito che una OS deve avere al fine di migliorare il dispositivo, ma ci siamo sempre trovati di fronte una Direzione Toscana incapace di ammettere il minimo errore, tesa ad uno scontro ideologico che non ha mai consentito un percorso di confronto tra le parti. Abbiamo continuato a chiedere la revisione di alcune parti, un tavolo tecnico, poi un debriefing per valutare le cose a freddo, ma niente da fare.
Nel mese di Ottobre, senza mai aver ascoltato le richieste dei lavoratori, la Direzione si inventa una modalità di esercitazione sui mezzi MMT (esercitazione a nostro avviso sacrosanta e rispetto alla quale USB è ed è sempre stata pienamente favorevole) utilizzando però metodi di coercizione del personale, ponendo vincoli e condizioni di partecipazione obbligatoria pena l’esclusione dal settore.
Metodi dunque non previsti dalla disciplina della specialità, ma del tutto arbitrari ed inventati in Toscana, evidentemente per compiacere qualche teoria locale che si intendeva ergere al di sopra della disciplina nazionale del settore. Anche in quell’occasione abbiamo cercato di richiamare le corrette metodologie di applicazione di norme contrattuali, dunque senza imporre la partecipazione nel tempo libero ma lasciarla su base volontaria, evitando qualsiasi forma di esclusione del personale, ma applicando semmai sessioni di esercitazione all’interno del turno di lavoro, per coloro che non volessero svolgere fuori dal turno.
Ma lo scontro cercato e voluto ha avuto compimento.
Proprio alla luce di tutto questo abbiamo preteso che il conciliatore fosse il Direttore Centrale per la Formazione, vertice massimo per la materia e con la competenza incontestabile ed imparziale.
Direttore per la Formazione che infatti ha evidenziato come questa metodologia proposta in Toscana fosse unica, mentre le altre regioni adottano metodologie di mantenimento e retraining in linea con le normative.
I punti richiesti da USB per poter chiudere positivamente la vertenza sono infatti stati:
Ø Nessuna imposizione sulla esercitazione fuori dall’orario di lavoro ma libera scelta del lavoratore se effettuarla in turno o in straordinario
Ø Nessuna esclusione del personale che non possa svolgere l’esercitazione, creazione di apposite sessioni di recupero del personale assente
Ø Certezza dei pagamenti e dei tempi e non lasciare tutto legato all’eventualità di poter usufruire di fantomatici risparmi di gestione
Ø Revisione del settore GOS Toscana, indipendentemente dall’esito della prossima sentenza del TAR Toscana sul metodo, secondo noi arbitrario e non trasparente, con chiarezza nei requisiti necessari ed apertura alla gestione in tutta la regione, ponendo una figura apicale (direttivo) al vertice del coordinamento.
Le nostre istanze sono state tutte accolte positivamente dal Direttore Centrale della Formazione Ing. Occhiuzzi e dal neo Direttore Regionale Toscana Ing. Lupica.
Il Direttore della Formazione, a fronte della mancata applicazione delle norme nazionali (81/08) che regolano il settore MMT e della carenza di metodologia di retraining nel settore, ha dato mandato alla Direzione Toscana di studiare e sperimentare un percorso per la revisione della circolare e della normativa, di concerto con le oo.ss. regionali.
Riteniamo pertanto una grande vittoria per i diritti di tutti i lavoratori che avranno riconosciuta la libertà di scegliere la modalità di partecipazione e se mantenere o meno una specialità acquisita.
Abbiamo fatto valere un principio di rivendicazione dei diritti dei lavoratori che hanno così la libertà di scegliere nell’ambito dei diritti contrattuali.
Anche in questo caso, come nel precedente caso di vertenza per il contratto mensa, si dimostra che il conflitto è spesso causato dalla volontà della Direzione Toscana e da alcuni dirigenti con una scarsa capacità gestionale e di mediazione. Infatti solo grazie alla volontà di mediazione del conciliatore è stata risolta e conciliata la vertenza sull’appalto mensa (non ancora definito), e grazie al conciliatore ed al neo Direttore Reg.le la vertenza sulla gestione CMR / MMT.
Ci auguriamo pertanto che con la gestione attuale della Direzione Toscana si possa instaurare un processo di confronto che sia proficuo.
In allegato verbale di conciliazione.