Premesso che la soluzione al mansionismo ed alle modalità relative agli sviluppi di carriera deve essere trovata con un nuovo ordinamento professionale, facciamo il punto sulle attuali modalità di svolgimento dei concorsi.
Concorso interno per il passaggio dall'area "B" all'area "C": leggiamo, in questi giorni, comunicati che offrono formazione a vario titolo ai colleghi, iscritti e non ancora iscritti, anche in assenza della elencazione degli argomenti d’esame (promessa dall’Amministrazione già nello scorso ottobre 2020 e non ancora resa pubblica).
Una vicenda che ha dell'incredibile questa della procedura selettiva su cui tuttora aleggia il mistero, rotto continuamente dalle voci di corridoio, dai si dice, ho saputo che… in mancanza di un’informazione ufficiale alle organizzazioni sindacali, più e più volte richiesta dalla USB.
Noi crediamo che si sia perso di vista l'obiettivo vero di questo concorso.
Mettere in parte fine ad una situazione ingiusta che dura da lustri! Arginare il fenomeno del mansionismo in attesa del nuovo ordinamento professionale che dovrà definitivamente chiudere questo capitolo.
Ripartire per costruire un futuro professionale dignitoso per i colleghi e per l'Istituto. Avevamo chiesto di fare in fretta e di fare come all'Inps: un test a risposta multipla dopo la pubblicazione di una batteria di quiz su materie che interessano l'Istituto. Punto!
La risposta dell'Amministrazione è stata che così facendo l’Istituto avrebbe rischiato di attirare numerosi ricorsi e che “noi all'Inail siamo abituati a fare le cose per bene, a rispettare la legge, che la soluzione scelta era quella di adeguare i passaggi interni ai concorsi esterni”. Disse anche l’Amministrazione che se per l'accesso dall'esterno era prevista la prova orale, l’Inail l’avrebbe effettuata anche per i passaggi interni.
Risultato: l’Inps ha già effettuato le prove ed i colleghi già passati all’area C da tempo e… con 0 (zero) ricorsi, in ossequio alle stesse norme che devono valere per l’Inps e per l’Inail.
Per chi non l’abbia ancora capito questi passaggi sono stati consentiti dal decreto Madia per stabilizzare e/o sanare situazioni assurde come quelle dei colleghi "B" dell'Inail e in altre amministrazioni. Non si sta procedendo alla assunzione di nuovo personale per il quale è necessario capire se abbia le capacità giuridiche di ricoprire la posizione in area "C". Le capacità hanno dimostrato di averle da anni e sono pure ottime capacità, visto che l'Inail ha potuto beneficiare dell'attenzione della politica e delle Istituzioni in questi anni di pandemia anche grazie a loro.
Adesso il decreto Draghi, quello del 1° aprile, all'art. 10, consente alle amministrazioni di procedere alla modifica dei bandi dei concorsi non ancora iniziati.
E allora se si ritenne necessario adeguarsi alla legge al momento della predisposizione del bando, lo si faccia anche ora: si proceda per la immediata cancellazione della prova orale.
Passiamo adesso al concorso esterno, quello dei 635 posti: bisogna riaprire il bando sfruttando il decreto Draghi per poter assumere in tempi brevi nuovo personale prima dell’implosione di quel poco che è rimasto (vedi anche l’appello dei colleghi di Roma Tuscolano che USB pienamente condivide e sostiene).
Occorre modificare il bando, eliminando la prova preselettiva e l’orale in coerenza con la tanto sbandierata semplificazione e velocizzazione delle procedure, quanto mai necessaria in questo periodo di pandemia.
Serve infine la più rapida approvazione dei nuovi fabbisogni all’interno dei quali trovare, in assenza di un nuovo ordinamento professionale, gli spazi per gli sviluppi di carriera tra l’area A e l’area B, rimasti esclusi dai bandi approvati e la possibilità di espletare nuovi e rapidi concorsi esterni.
Questa storia è durata troppo! L’urgenza è ormai sotto gli occhi di tutti, è ora di scrivere la parola FINE.
USB INAIL Coordinamento Nazionale
Roma 12 maggio 2021