Cgil, Cisl e Uil bloccano gli aumenti contrattuali e poi passano all’incasso. A braccetto con Confcommercio, hanno firmato un pessimo accordo sul nuovo modello contrattuale nel terziario. L'accordo non tiene in alcun conto delle condizioni di sofferenza dei lavoratori di un settore ormai allo stremo, ma si preoccupa soltanto della sopravvivenza delle burocrazie di queste organizzazioni.
Le preoccupazioni di chi dovrebbe rappresentare i lavoratori non hanno nulla a che vedere con il salario, le esternalizzazioni ormai selvagge, la precarietà, il lavoro interinale, a stage, i voucher. Né tanto meno si tiene di conto della malattia decurtata, del lavoro domenicale e festivo o dell’assenza del diritto di critica di questi milioni di donne e di uomini.
Questo pessimo accordo è uno scambio tra le parti che concede a Confcommercio la “governabilità” e il basso costo del lavoro in cambio di una fantomatica misurazione della rappresentanza, attraverso misteriosi “criteri”. Tradotto significa la blindatura di un sistema sindacale già chiuso ad ogni forma di pluralismo e di democrazia.
Lo svuotamento della contrattazione nazionale, in favore di una contrattazione decentrata praticamente impossibile nella maggioranza delle imprese rappresentate da Confcommercio, la dice lunga sull’atteggiamento dei sindacati confederali che, in cambio, ricevono il rafforzamento del sistema di enti bilaterali;. inutili e vuoti istituti che non portano alcun vantaggio ai lavoratori, ma sono le vere e proprie casseforti dei sindacati. E per i lavoratori? Il rinnovo dei salari non è più legato all'inflazione, ma all’andamento del settore; in questa lunga crisi di cui non si intravede la fine, significa che per i lavoratori gli aumenti diventano una chimera.
D'altronde la firma dell'ultimo CCNL di categoria aveva gettato le solide basi a questa svendita delle lavoratrici e dei lavoratori, Cgil Cisl e Uil avevano abdicato ancora una volta alla propria funzione. Per chi vuole approfondire e andare a vedere nel dettaglio cosa produsse, sulla pelle di milioni di lavoratori, quell'infausta firma, proponiamo una sintesi di ciò che ha prodotto l'ultimo CCNL.
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