All’illustrissimo Presidente della Repubblica On. Giorgio Napolitano
Alla c.a. del Presidente del Consiglio On. Silvio Berlusconi
Alla c.a. del Ministro dell’ Economia e delle Finanze On. Giulio Tremonti
Alla c.a. del Ministro dell’Interno On. Roberto Maroni
Alla c.a. del Ministro della Pubblica Amministrazione On. Renato Brunetta
e.p.c.
alla C.A. del Capo Dipartimento Prefetto Francesco Paolo Tronca
L’unica vera certezza tra mille incertezze.
Illustrissimo Presidente della Repubblica, Onorevole Presidente del Consiglio, Onorevoli Ministri, vogliamo con la presente parlare del conguaglio fiscale di febbraio e marzo e più in generale della pressione fiscale esercitata sui lavoratori dipendenti di questa Amministrazione. La RdB ha ricevuto decine e decine di segnalazioni relative a conguagli fiscali a dir poco sproporzionati, in alcuni casi i nostri colleghi si sono visti decurtare dalla propria busta paga metà dello stipendio.
Gentilissimo Presidente della Repubblica, Presidente del Consiglio e Ministri, non siamo in cerca di commiserazione ne di generica solidarietà, non cerchiamo frasi di circostanza, siamo stanchi di sentire buoni propositi e vane promesse. Siamo inoltre scettici sulla effettiva sensibilità della politica sui problemi concreti del lavoratore che deve combattere giornalmente per far quadrare il bilancio familiare, problemi che molti politici hanno forse dimenticato, per questo avete oggi l’obbligo come Istituzione e come Governo di interrogarvi su queste questioni, proprio perché la maggior parte di voi non ha realmente la più pallida idea di cosa significa arrivare in fondo al mese con 1200 euro di stipendio :
- Perché il prelievo fiscale mensile può superare il quinto dello stipendio?
- Perché la cassazione in più di una sentenza ha stabilito nel quinto dello stipendio il limite massimo di prelievo per saldare debiti od altri obblighi?
- Perché dobbiamo aspettare mesi, quando non sono anni, per avere i soldi dei nostri straordinari obbligatori, oltretutto senza interessi? Mentre i soldi dovuti allo Stato invece bisogna pagarli subito e con gli interessi in caso di ritardo?
- Perché i soldi presi in una calamità, che non dipende certo dalla volontà del Vigile del Fuoco, fanno cumulo sul reddito totale così da far scattare l’aliquota superiore?
- Perché l’amministrazione spesso obbliga il lavoratore ad essere pagato in ore di recupero che vanno nella Banca del Tempo e non in denaro che va in una Banca vera?
- Perché non possiamo pagare le tasse con la Banca del Tempo?
- Perché le tasse quando scadono vanno pagate e il contratto di categoria no?
- Perché attendiamo il rinnovo del contratto da 28 mesi?
- Perché la nostra busta paga non aumenta ed invece: benzina, pane, latte, pasta, si ?
- Perché il Governo continua a promettere sgravi fiscali e non mantiene la promessa?
- Perché in questo Paese l’evasione fiscale è la più alta in Europa?
- Perché in Italia si evade ogni anno 200 miliardi di euro?
- Perché invece dello scudo fiscale non si iniziano azioni serie mirate a contrastare la piaga dell’evasione?
- Perché agli evasori è stata fatta pagare una tassa del 5% ed i lavoratori invece pagano il 30%?
- Perché si aiutano le banche e non si aiuta concretamente la parte debole del Paese, in primis lavoratori dipendenti e pensionati?
- Perché in questo Paese migliaia di imprenditori dichiarano un reddito inferiore ai lavoratori dipendenti o peggio ai pensionati?
- Perché non si tiene conto dell’art. 53 della costituzione?
Non vogliamo come Vigili del Fuoco un trattamento speciale, ne vogliamo come cittadini venire meno al nostro dovere di pagare le tasse, ma pretendiamo l’equità, pretendiamo giustizia, pretendiamo l’applicazione dell’articolo 53 della Costituzione.
Abbiamo scritto questa lettera perché lo Stato ci ha deluso. Prima ci chiamate “Angeli della polvere”, si ricorda Presidente Napolitano: “Siete l’Italia migliore”, ebbene Presidente, questo Stato umilia la sua parte migliore evidentemente. Non si può conferire medaglie d’oro e fare bei discorsi e poi togliere con un conguaglio mezzo stipendio ad un Pompiere che è andato a fare il suo dovere a rischio della sua vita, lontano da casa e lontano dagli affetti.
Non la rabbia muove le nostre legittime proteste, ma lo sdegno di vedere ancora una volta la politica distante dai veri bisogni del Popolo e nello specifico del Vigile del Fuoco. Una ennesima umiliazione per la nostra categoria, dopo che abbiamo assistito ai soliti tagli nel nostro Comparto, dopo che abbiamo assistito alle vane promesse di rinnovamento dei mezzi, dopo che non c’è stato l’incremento di uomini promesso, dopo che si è permesso alla Protezione Civile di ampliare le proprie competenze a discapito del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, dopo che abbiamo atteso un miglior trattamento economico e una migliore progressione di carriera, dopo che ci avete illuso con la categoria usurante e la “specificità” che ci ha tolto diritti senza concedere nessun beneficio, dopo una brutta riforma la 217/2005, dopo tutto questo ed altro, vi chiediamo almeno di cambiare i meccanismi del conguaglio fiscale, spalmandolo in più mesi, così da impattare con minor forza sull’economia familiare. Chiediamo un salario europeo e dignitoso per vivere in questo paese dove il nostro lavoro è sempre di più apprezzato.
Chiediamo di avere la possibilità come tutti gli impiegati dello stato di poter transitare ad altra amministrazione, perché non siamo pagati sufficientemente per continuare a svolgere un lavoro come il vigile del fuoco. In concreto, potreste da subito dare un segnale autentico di interesse nei riguardi della categoria, senza vani discorsi e senza tante medaglie, tra l’altro a pagamento.
Attendiamo delle risposte come sindacato, come lavoratori e come cittadini con diritto di voto.