Mentre il governo ed i vertici delle Agenzie Fiscali vantano grandi risultati nel campo del recupero dell’evasione fiscale, i lavoratori che da anni operano su questo fronte con successo, subendo aumenti esponenziali dei carichi di lavoro e raggiungendo e superando ogni obiettivo posto dalla Convenzione con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, vedono mortificata la loro dignità e professionalità da un Contratto che riconosce aumenti irrisori a fronte di un aumento dell’inflazione che si aggira attorno al 5%.
“E’ un contratto che non ci piace, figlio del memorandum sul Pubblico Impiego e infarcito di falsa meritocrazia”, commenta Stefania Lucchini dell’Esecutivo nazionale RdB-CUB Agenzie fiscali. “Un contratto in cui si parla di produttività quando non ci sono i fondi necessari per retribuirla, o la si paga con anni di ritardo; che sottopone i lavoratori del fisco alle pagelle di chi, come gli evasori fiscali, non saranno certo utenti soddisfatti del servizio ricevuto. Un contratto che, concluso dopo 26 mesi già a vigenza contrattuale successiva, non ha tenuto assolutamente conto delle richieste di maggiore sviluppo della professionalità dei lavoratori”, conclude Lucchini.
Le RdB-CUB P.I., che oggi non hanno firmato la preintesa, sottoporranno il contratto alla consultazione dei lavoratori.
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