Due ore comprese le pause, tanto è durato il confronto all’Aran per il rinnovo del biennio economico 2008-2009 per i lavoratori degli Enti pubblici non economici. La Cisl ci ricorda in un suo comunicato che era dal 1995 che un contratto non si firmava con “appena” un anno di ritardo, non c’è che dire, c’è da andarne sicuramente fieri e da battere la grancassa per la contentezza!!!
Confermata la sola vacanza contrattuale per il 2008 (pagata con lo stipendio di dicembre), l’aumento contrattuale a regime, ad esempio per un C3, sarà di € 81,52 lordi mensili sullo stipendio tabellare e di € 10,40 sull’indennità di ente, per complessivi € 91,92 (circa € 65 netti mensili). Non parliamo dei livelli economici inferiori, dell’area B o dell’area A, dove per un A1 è previsto un aumento complessivo netto di poco superiore ai 45 euro, tra tabellare e indennità di ente.
Per il 2010 il contratto prevede lo stanziamento della vacanza contrattuale, attuando, con gli effetti nefasti che abbiamo da tempo denunciato, il contratto triennale prima ancora che sia sottoscritto un accordo formale. Per il triennio 2008-2010 ci sarà, quindi, un solo aumento contrattuale previsto per il 2009, peraltro nettamente insufficiente a far recuperare potere d’acquisto agli stipendi, mentre per due anni (2008 e 2010) è prevista la sola vacanza contrattuale. L’Aran, inoltre, non ha voluto rispondere al nostro quesito riguardante la copertura economica della vacanza contrattuale del 2010: abbiamo infatti più di un sospetto che il 3,2% di aumento contrattuale sia stato utilizzato anche a copertura di quanto previsto per il 2010.
Un contratto che non si limita alla parte economica, ma riprende e rafforza i concetti del memorandum sul pubblico impiego, del piano industriale di Brunetta e del contratto quadriennale 2006-2009. Ad un certo punto si afferma: “… con riferimento ai risultati ottenuti nella realizzazione dei progetti i dirigenti attribuiscono i trattamenti accessori…”, gettando più di un’ombra sul valore della contrattazione integrativa nell’individuazione dei progetti e nell’attribuzione degli incentivi alla produttività.
Un contratto firmato dalle sole CISL e UIL e quindi non valido, poiché queste organizzazioni nel Parastato non raggiungono il 51% di rappresentatività tra il personale sindacalizzato, come prevede il D.lgs. 165 del 2001. Ma proprio in questi giorni è intervenuto il parere del Consiglio di Stato che tenta di modificare d’imperio la norma, affermando che il 51% deve essere misurato tenendo conto delle sole organizzazioni sindacali rappresentative, che nel Parastato sono: CGIL-CISL-UIL-CISAL-RdB. Questo permetterebbe a CISL e UIL di raggiungere insieme la quota richiesta del 51%, in barba alle norme in vigore. La RdB su questo blitz autoritario ha annunciato all’Aran la presentazione di un ricorso d’urgenza.
Come accaduto per i precedenti contratti dei Ministeri ed Agenzie fiscali, la CISL tenta di sommare all’aumento contrattuale per il biennio 2008-2009 anche la quota di salario accessorio, pari allo 0,39%, prevista nel precedente biennio ed ancora non erogata perché al momento della firma del quadriennale non era stata approvata la Finanziaria 2008 e, quindi, non c’era copertura economica. Nel suo comunicato la CISL aggiunge questa quota, che si traduce in 10,25 euro medi lordi mensili da gennaio 2008, a quella prevista dal contratto biennale siglato ieri. Per fortuna che la sottoscrizione di due accordi separati smaschera il goffo tentativo della CISL e chiarisce ancora una volta di più quanta mistificazione si trova nell’informazione di quel sindacato. Come parziale recupero del salario accessorio del 2007 il contratto di ieri stabilisce una cifra forfettaria complessiva di 181 euro.
Nessun recupero del differenziale tra inflazione programmata ed inflazione reale rispetto al biennio 2006-2007, come invece previsto dall’accordo di luglio del ’93 che ancora dovrebbe regolare i rinnovi dei contratti, accordo sempre respinto dalla RdB perché ritenuto insufficiente a difendere i salari ma che qui finisce addirittura per non essere applicato.
Mentre la CISL afferma di aver siglato un buon accordo, noi pensiamo che ieri si è fatto un ulteriore passo indietro nella difesa degli interessi dei lavoratori pubblici e del Parastato in particolare. Le bandiere della RdB erano le uniche ieri a sventolare sotto la sede dell’Aran per richiamare l’attenzione sull’opera di devastazione che si sta facendo nel pubblico impiego, anche attraverso i contratti di lavoro. E’ probabile che in questo momento saranno veramente pochi i lavoratori in servizio e con un’attenzione a questi temi ridotta quasi allo zero. E’ proprio su questo che fa leva chi firma Leggi ed accordi infami in piana estate o a ridosso di importanti festività nazionali e religiose.
La RdB riprenderà l’iniziativa a gennaio, non escludendo il ricorso allo sciopero contro questo sgradito pacco natalizio ed annunciando sin da ora il referendum tra i lavoratori per esprimere un giudizio sull’intesa.