Protesta davanti alla Camera dei movimenti per la casa e contro la precarietà: "Blocco degli sfratti e reddito, no a Piano casa e Jobs Act"
Si sono dati appuntamento davanti alla Camera i movimenti per il diritto all’abitare e contro la precarietà e l’austerità, proprio mentre nelle aule di Montecitorio iniziava il preconsiglio dei Ministri che anticipa la discussione, prevista per il pomeriggio su Jobs Act e piano casa.
"Una sfilza di decreti legge che dovrebbero rappresentare un cambio di passo per i disoccupati, i precari e per chi vive l’emergenza abitativa. Niente di più falso" così denunciano i movimenti che non credono nelle promesse di Renzi e per questo presidieranno per tutta la giornata Montecitorio. "Jobs act e social housing sono due termini che servono a nascondere dietro parole ammiccanti il disagio sociale, l’aumento della precarietà e del consumo di suolo, in perfetta continuità con il governo Letta e con i dettami della troika. Ancora una volta un regalo ai signori del mattone" ci spiega Irene dei Blocchi Precari Metropolitani.
Dito puntato contro i due provvedimenti che verranno discussi nel pomeriggio dal Consiglio dei ministri: "I finanziamenti previsti per il cosiddetto 'Piano casa' serviranno ai costruttori e alle banche, per sfornare nuovi alloggi destinati alla vendita o ad un affitto medio-alto. Quello che ci attende nei prossimi mesi sarà lavoro sempre più precario con il Jobs act e nessuna forma di reddito garantito all’orizzonte" si legge nel comunicato che lancia la mobilitazione.
Durante la mobilitazione gli attivisti hanno contestato in particolare l'articolo 5 del Piano Casa che dispone che chi occupa un immobile non ha il diritto alla residenza né all'allaccio ai servizi pubblici: "Una cosa odiosa che oltre a non risolvere il problema della casa penalizza coloro che trovano soluzioni" afferma Angelo Fascetti di Asia-Usb. "Questo articolo dimostra un disegno preciso: impedire che il disagio sociale si organizzi per reagire alla crisi. In questa città e in tante altre la residenza non da la possibilità di accesso ai servizi. Inoltre dopo le misure cautelari che hanno colpito gli attivisti in queste settimane arriva questo articolo che fa emergere un chiaro progetto del terzo governo tecnico Napolitano ha in mente un attacco programmato a chi dà voce al dissenso" aggiunge Irene. Il provvedimento ha come sottotitolo "Lotte alle occupazioni abusive" e avrebbe anche valore retroattivo.
L'emergenza abitatativa e la disoccupazione dilagante nel nostro Paese non possono essere curati con i metodi dell'austerità: "L’unico provvedimento reale era il blocco degli sfratti, accompagnato dal rilancio dell’Edilizia residenziale pubblica. Ma non c'è nessuna intenzione di intervenire con politiche pubbliche che vengano risolvano davvero l'emergenza abitativa, in particolare per la morosità incolpevole, ovvero il non poter pagare l'affitto perché si è perso il lavoro. Parlano di un finanziamento di alcuni centinaia milioni per ristrutturare gli alloggi popolari, che poi andrebbero assegnati a chi ha lo sfratto per terminata locazione. E' un decreto contro i poveri" conclude Fascetti
"Blocco degli sfratti e reddito. Così come avevamo richiesto con forza il 31 ottobre sotto la sede della conferenza Stato-Regioni. Ancora una volta si sono scelti i poteri forti, ancora una volta saranno i movimenti a difendere i diritti negati" conclude Irene.
Infatti si tornerà in piazza già sabato 15 marzo per una manifestazione in solidarietà agli attivisti in carcere e che hanno subito misure di custodia cautelare. Ma in realtà la mobilitazione andrà avanti anche durante le prossime settimane: è già in programma un corteo nazionale per il 12 aprile, che dal ministero delle Infrastrutture vuole arrivare fino ai ministeri di Welfare ed Economia, "una campagna di primavera per porre sotto assedio le risorse disponibili e orientarle verso le necessità di chi soffre la crisi".