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Idee USB Calabria

COSA C'ENTRANO I VIGILI DEL FUOCO CON I FATTI DI ROSARNO?

Catanzaro,

Rompono!

Rompono ciò che fino ad ieri è stato il “rifugio” di esseri umani, di carne umana che sino ad ieri si ammassava lì dentro; i vigili del fuoco, manovalanza a basso costo a servizio di uno stato di “diritto” (quale diritto e di chi ?), così come a basso costo veniva utilizzata quella merce umana; i vigili del fuoco a rompere quei rifugi, quelle “grotte” somiglianti a dei grossi polmoni da cui ogni mattina uscivano le bolle umane e la sera ne facevano rientro, come in un lento atto respiratorio.

I vigili del fuoco, quella bassa manovalanza a basso costo pronta ad essere gettata ora nei rifiuti della Campania, ora sulle rovine dell’Aquila, oppure a Giampilieri od a Viareggio, od in delle gelate tende delle Olimpiadi invernali 2006, con unico scopo: la facciata per uno stato di “diritto” che deve “mostrare” all’occorrenza di esserci ed “ostentare” capacità organizzativa; mostrare, ora con la sola presenza, ora con le grandi marce fatte di parate e fanfare di essere in vigore ed inviare il messaggio alla grande massa, attraverso i media, uno stato assente per lunghi periodi quando i riflettori sono lontani; uno stato debole con i forti e forte con i deboli; dov’era lo stato in tutti gli anni precedenti che questi negri erano a Rosarno oppure a Villaliterno, ecc.., a farsi massacrare di lavoro -e non solo- ogni giorno?

Dov’era lo stato quando doveva prevedere, monitorare, prevenire, assicurare, garantire, ecc…, ecc.. la vita dei cittadini di Rosarno, Viareggio, Giampilieri, L’Aquila, ecc…, ecc…, dov’era lo stato quando doveva ……..gli sbarchi, la sicurezza nelle città, l’abbattimento della prostituzione per le strade, la lotta alla criminalità disorganizzata, ecc….; dov’è lo stato ogni giorno, quello stato che prepara un piano di evacuazione per l’area del Vesuvio che fa arrossire di vergogna?

Eppure quando serve lo Stato c’è!

Quando c’è da prendere lo stato c’è, con le sue istituzioni fantasiose, muscolose, potenti, affamate di avere e di potere, non ultima la famigerata Protezione Civile S.p.A., che non è quella protezione civile di cui ogni cittadino né è parte, ma quella protezione civile che fino ad ieri ha gestito fondi senza fondo, quella protezione civile policompetente e tuttofare basta solo che tali competenze e questo fare fossero strettamente correlati ad ancora altri fondi da stanziare, da gestire, da deviare!

Distruggere i rifugi di Rosarno (un nostro ministro lo ha rinomato Rosario!!), svuotati della carne umana -forza lavoro e schiavitù costituente una ricchezza per il nostro civile paese- doveva essere solo cosa loro; i vigili del fuoco come i negri al servizio dei colletti bianchi o dei colletti negri!

I cingolati dei vigili del fuoco a macinare il terreno della “razzista” Rosarno; razzista perché qualcuno vuole che anche il sud passi per razzista; quel sud -ma non solo- che ha fornito la stessa carne umana a tutte le nazioni del mondo con la speranza di condizioni di vita migliori, la speranza di poter solo lavorare per mangiare e garantirsi la sopravvivenza; gli italiani del sud, ma anche del nord (veneto soprattutto) fuggivano dalla fame, dal freddo, dalla guerra; laddove arrivavano non portavano certo benessere, ricchezza, bellezza: portavano solo braccia, e mafia; anche loro si dovevano accontentare dei lavori più umili e duri, ma ne avevano bisogno e dovevano lavorare nelle peggiori condizioni per ore ed ore : nessuno voleva andare nelle miniere di Marcinelle e ci andavano i negri italiani.

Ma i fatti di Rosarno sono solo questione di “abbronzatura”o forse sono questioni di povertà? Oppure di sottocultura di un popolo “EUROPEO” un paese di quelli “CIVILIZZATI” che dovrebbe esportare civiltà ed invece persegue il diverso; un popolo di sfruttatori alla bisogna, dei bisogni altrui -negri e bianchi anche più bianchi di noi-?

Allora l’elemento distintivo è il colore della pelle o la povertà; oppure?

Oppure è solo l’altro: il cinese in via Sarpi a Milano, il nero Balotelli negli stadi, i negri a Rosarno, gli albanesi o ucraini, o bulgari o rumeni altrove; gli stessi italiani -zingari, handicappati, lesbiche e gay, ecc.., ecc.., ecc..-; e poi? Poi l’altro, quello più bello oppure quello più brutto, il secchione oppure quello ritardato; alla faccia delle politiche sociali e dell’integrazione, della solidarietà, della fratellanza, della socializzazione, dell’amicizia; ma come ci si scandalizza poi dei bulletti e si promuovono campagne di prevenzione a suon di milioni di euro se i nostri cuccioletti sin dalla più tenera età sono allevati nella cultura del “dalli all’altro”?

Alla faccia delle regole di convivenza civile: se poniamo un numero massimo di extracomunitari nelle classi delle nostre scuole di quale integrazione, di quale paese civile, e, rispettosi di quali di diritti umani stiamo parlando?

Se l’Europa decidesse che non siamo un paese degno di essere membro dell’Europa?

E se tutti gli stati laddove esportiamo ancora mafia (ricordiamo Duisburg o è già molto lontana?) in cui sono presenti italiani decidessero di rimandarceli dietro?

E’ giusto che dall’Italia fuggano i “cervelli” o forse si stanno creando le condizioni per la fuoriuscita degli italiani in massa?

Siamo veramente un “popolo delle libertà” oppure è solo propaganda?

E, veramente l’Italia è il Bel paese e gli “italiani brava gente”?

Quell’Italia primo produttore al mondo di mine antiuomo, l’Italia importatrice di mano d’opera sessuale dai vari paesi dell’est, dall’africa e dall’america latina, l’Italia che importa materiale pedopornografico dai più svariati paesi del mondo; l’Italia del pornoturismo minorile; l’ipocrita Italia che festeggia la giornata nazionale dei diritti dell’infanzia e quelli della pace tra i popoli, l’Italia degli imbrogli, dei lodi e della carta straccia, l’Italia degli aiuti umanitari, l’Italia della guerra chiamata “missione di pace” -quelle missioni in cui è possibile sparare ad una vettura uccidendo la figlia dodicenne di una tranquilla famiglia- l’Italia dei neri, dei bianchi e dei rossi, l’Italia delle ronde in camicia nera, l’Italia delle stragi “segreto di stato”, l’Italia dei cadaveri nell’armadio, l’Italia del muro di…. Padova, l’Italia dei lager (CPT), l’Italia degli ignavi Italiani che non se ne erano accorti prima, l’Italia dello stato di polizia (Cucchi, Aldrovandi, Genova, ecc….), l’Italia degli adotti abusivi e dei rapimenti marchio CIA, l’Italia dei “Senza frontiere”!