VENERDÌ 15 LUGLIO ORE 06:00 Via Cremona 48/b, CREMA AVVERRÀ LO SFRATTO DEFINITIVO DELLA FAMIGLIA MIHAI SENZA LAVORO DA PIÙ DI UN ANNO. INVITIAMO OGNI SINGOLA FORZA A SOSTENERCI CON L'INFORMAZIONE E CON LA LOTTA FISICA. SAREMO DAVANTI ALLA CASA DELLA FAMIGLIA PER BLOCCARE LO SFRATTO!!!
(LEGGETE E DIFFONDETE LA STORIA DI CLAUDIU E LA SUA FAMIGLIA)
Il presidio prosegue e proseguirà! anche durante le trattative il presidio prosegue! GIOVEDÌ, ore 10, piazza Duomo, per poi fare volantinaggio al mercato!
LA LOTTA DEVE CONTINUARE FINO ALLA VITTORIA! ...SOSTENIAMO CLAUDIU E LA SUA FAMIGLIA!
Lo sfratto è stato respinto e rinviato a VENERDÌ 15 luglio. Ma la lotta da i suoi frutti, dopo circa 20 giorni di presidio permanente, 2 sfratti respinti, numerosi volantinaggi, centinaia di firme raccolte, un intervento in consiglio comunale e un corteo; tra continue minacce, oltre 800euro di multa e assurde accuse per affossare la lotta il comune di Crema fa i primi passi indietro.
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INCREDIBILE VICENDA DELLA FAMIGLIA MIHAI
Claudiu Mihai è un giovane capo famiglia. La sua famiglia è composta da cinque persone: lui, la moglie, la loro figlia di sei anni, un fratello e una sorella.
Per quasi cinque anni Claudiu ha lavorato alla Isoelectric di Bagnolo Cremasco, da diciotto mesi Claudiu è senza salario, la ditta lo ha licenziato e lui ha impugnato il licenziamento di fronte al giudice del lavoro. In attesa che si svolga il processo (in Italia il processo breve è questione che riguarda <personname productid="la Banda Berlusconi" w:st="on">la Banda Berlusconi</personname>, non una famiglia operaia che chiede giustizia!!) la famiglia Mihai sta perdendo anche la casa. Non potendo pagare l'affitto ha ricevuto anche lo sfratto esecutivo e che dovrebbe essere eseguito improrogabilmente il 6 luglio. In questo caso la “giustizia” è veloce, ovviamente, si tratta solo di un operaio che non ha pagato l'affitto ad un proprietario.
Claudiu vorrebbe un lavoro: il suo, ma non gli viene restituito, la giustizia è lenta; un altro, ma non gli viene dato, ha impugnato il licenziamento, quindi è un tipo rognoso.
Se avesse un lavoro potrebbe pagare l'affitto ed evitare lo sfratto.
Claudiu vorrebbe una casa: la sua, ma lo cacciano con tutta la famiglia; un'altra, ma dove prendere i soldi per la cauzione e l'affitto anticipato?
Si rivolge al Comune, l'istituzione più vicina al cittadino, quella che meglio conosce i suoi problemi e sa come affrontarli….. probabilmente in qualche altra parte d'Italia, NON A CREMA!!
Questa la posizione del Sindaco, spalleggiato dall'assessore Capetti e da due assistenti sociali, durante l'incontro del 21 giugno:
Claudiu Mihai alloggiato alla Caritas, la moglie e la figlia dalle suore, il fratello e la sorella si arrangino, che se ne tornino in Romania.
IPOCRITI! Non ci vengano a parlare del valore della famiglia e della sua unità. Per loro la famiglia è solo una unità di consumo, che vale in quanto ha capacità di spesa, quando perde questa capacità è come cartamoneta fuoricorso da rompere e gettare.
Forse il sindaco è costretto a questa scelta perché il comune non ha soldi e i soldi del Comune sono di tutti i cittadini? NON E' VERO !!! La soluzione ipotizzata dal sindaco è sicuramente più onerosa che non quelle più logiche richieste dalla famiglia Mihai, ovvero che il comune intervenga per pagare l'affitto, perlomeno fino alla sentenza sul licenziamento, evitando quindi lo sfratto, oppure assegni un alloggio provvisorio a questa famiglia utilizzando il patrimonio edilizio pubblico o affittandolo sul mercato privato.
Il nostro sospetto, che diverrà una certezza per tutti se non si vedranno scelte diverse, è che il sindaco e i suoi guardaspalle non vogliono risolvere il problema!
CLAUDIU DEVE SMETTERLA DI DARE IL CATTIVO ESEMPIO!!
Viene licenziato e ricorre al giudice. Ché se poi questo gli dà ragione altre centinaia di lavoratori licenziati faranno ricorso contro i licenziamenti. Viene sfrattato e si mette a presidiare il municipio per chiedere una casa. Ché se poi gliela diamo ci troviamo altri sfrattati sotto il municipio.
Quanti sono i lavoratori che dentro la crisi di questo sistema hanno perso o stanno per perdere il lavoro? E quelli senza lavoro che non possono o non potranno pagare il mutuo o l'affitto e sono destinati a perdere anche la casa?
Il sindaco di Crema non li vuole sotto le finestre del Municipio e neppure davanti alle vetrine della sua farmacia, che vadano alla Caritas e dalle suore e se, come in questo caso, ci sono di mezzo dei minori…. Si possono sempre affidare ai servizi sociali
LA CASA E' UN DIRITTO L'AFFITTO UNA RAPINA MANDIAMO I PADRONI A VIVERE IN CANTINA!!
INAUDITA PROVOCAZIONE A CREMA CONTRO UN GIOVANE LICENZIATO E SFRATTATO E LA SUA FAMIGLIA.
Sabato mattina 25 giugno Claudiu Mihai, assieme a decine di cittadini che lo sostengono nella sua lotta, era al mercato di Crema a distribuire volantini per far conoscere la sua vicenda e denunciare le responsabilità dell'amministrazione comunale.
Proprio lì, davanti al mercato di Crema, si trova la farmacia del Dr. Bruttomesso, sindaco di Crema.
Il sindaco, indispettito dalla presenza fastidiosa di questo giovane operaio, licenziato e sfrattato, che dal 17 giugno, con la sua famiglia e tanti solidali che lo appoggiano, presidia l'ingresso del Municipio, e che adesso lo infastidiva anche lì, dove sta la sua farmacia, prima davanti a tutti lo minacciava col dito puntato: " Tu finisci male!" e successivamente :“stando con questi (i solidali) tu farai una brutta fine!” , poi, andato a vuoto il tentativo di intimidire i presenti chiamava le “forze dell'ordine” per sfrattare Claudiu anche dalla pubblica piazza.
Tre giorni dopo, martedì 28 giugno, in un momento in cui il presidio si era sfoltito durante l'ora del pasto, giunge una ragazza che accusa Claudiu di averle rubato la bicicletta. Claudiu, quella bicicletta l' aveva trovato quattro mesi fa abbandonata vicino a casa sua, l'aveva lasciata in bella vista per un mese senza toccarla in attesa che qualcuno la venisse a prendere poi, ritenendola sicuramente abbandonata, aveva iniziato ad usarla.
Nel giro di pochi minuti, dietro la ragazza arriva una task force composta da pubblica sicurezza, carabinieri e polizia locale e, come se fosse un pericoloso criminale, con una coreografia degna di un avvincente film poliziesco, portano via Claudiu. Forse, il presidio era finito e, forse, come promesso dal sindaco Claudiu aveva fatto una brutta fine.
Portato in caserma Claudiu veniva interrogato, ma di quella bicicletta ai carabinieri non interessava nulla; gli veniva contestato il presidio sotto il Municipio e il fatto di non essere accondiscendente allo smembramento della sua famiglia come proposto dal sindaco; veniva schernito e minacciato. Era evidente che il fermo era dovuto alla sua iniziativa e non ad una vecchia bicicletta abbandonata.
Un gruppo di solidali va in caserma dove, tra una provocazione e l'altra, attende la liberazione di Claudiu che viene rilasciato, indagato a piede libero per ricettazione.
IL PRESIDIO CONTINUA E ALTRI CITTADINI SI UNISCONO A CLAUDIU E I SUOI FRATELLI. Claudiu non è un ladro di biciclette, è un operaio a cui hanno tolto il lavoro, mercoledì prossimo anziché dargli il lavoro lo butteranno fuori di casa con la sua famiglia, e siccome non si arrende vogliono rubargli anche la dignità e l'onore cercando di farlo passare come un delinquente.
UNA BANDA DI LADRI vuole togliere a Claudiu e la sua famiglia tutto ciò che teoricamente dovrebbe essere assicurato a tutti i cittadini e a tutti gli esseri umani.
Claudiu e i suoi fratelli presidiano il Municipio di Crema per difendere il diritto ad un lavoro, contro i licenziamenti, il diritto alla casa contro gli sfratti, il diritto alla dignità contro ogni forma di persecuzione sia che venga da uomini in divisa o in giacca e cravatta.