Il TTG, Fiera Internazionale b2b del Turismo di Rimini, lancia l’edizione 2020 con uno slogan di forte effetto: “Think Future”. Appunto, pensiamo al futuro. Ma quale?
È dall’inizio della crisi Covid-19, che ha messo in ginocchio l’intero settore Turismo e tutto il suo indotto, che le lavoratrici e i lavoratori si chiedono: “Quale futuro per noi?”
Come NoiTurismo e USB crediamo che il nostro futuro debba essere determinato dalla nostra forza e volontà, pretendendo una vita dignitosa e una politica finalmente pronta a riconoscere questo diritto universale.
Ad oggi, il governo si è rivelato disinteressato alla formulazione di politiche serie sul reddito:
- lavoratori dipendenti che sopravvivono con ammortizzatori sociali inadeguati e vergognosamente corrisposti in ritardo, ma soprattutto in attesa del 31 dicembre data ultima per il blocco dei licenziamenti;
- partite IVA, numerosissime nel settore (accompagnatori, guide, interpreti…), ridotte alla fame, vittime di bizzarri sussidi sotto la soglia di povertà, alle quali non è stato neanche concesso il rinvio delle scadenze fiscali;
- stagionali completamente dimenticati dalle politiche governative sul reddito;
- un’intera filiera alla fame (trasporti, ristorazione, commercio…).
Il governo si sta dimostrando assente e assoggettato al diktat di Confindustria, che chiede la piena libertà in termini di politica del lavoro: diritto a licenziare, massima flessibilità contrattuale, di fatto negando i diritti dei lavoratori, a partire da salari e compensi sempre più ridotti.
Cgil – Cisl – Uil acconsentono a tutto ciò, venendo meno a quella che dovrebbe essere la vocazione prima di un sindacato: la tutela di chi lavora.
Come lavoratrici e lavoratori del turismo saremo presenti anche quest’anno al TTG. Ieri, quando rappresentavamo il 13% del PIL, eravamo dentro i padiglioni fieristici, a confrontarci professionalmente ed anche umanamente.
Quest’anno la crisi lavorativa ci impone di restare fuori da quei padiglioni, che ci hanno visti protagonisti della nostra vita professionale, per rivendicare i nostri diritti.
- Perché questa emergenza sanitaria ci ha tolto il lavoro;
- Perché vogliamo ricordare a chi governa che noi esistiamo e che il nostro diritto a vivere dignitosamente conta più di una qualsiasi percentuale del PIL;
- Perché non saremo né vittime, né complici della crisi sociale già in atto e che esploderà con lo sblocco dei licenziamenti;
- Perché, a partire dalla nostra condizione, crediamo sia necessario esigere politiche serie mirate a consentire a tutti e tutte di disporre di un reddito universale di base che assicuri uno standard di vita e di consumo sostenibile, sia sotto il profilo dell’esistenza individuale, sia sotto il profilo della gestione del conflitto sociale innescato dalla progressiva emarginazione di ampi strati sociali;
- Perché non vogliamo più subire l’imposizione di Confindustria e un Governo che predilige le grandi aziende lasciando le briciole alle piccole e medie imprese, a chi ha perso il lavoro e alle famiglie.
Chiediamo:
- Immediata apertura dello Stato di Crisi per tutte le lavoratrici e i lavoratori tipici e atipici del Turismo e della sua filiera
- Reddito garantito e divieto di licenziamento fino alla totale ripresa del settore
- Sospensione immediata dei pagamenti di tutti i tributi e contributi fino a fine crisi e rimborso degli anticipi già versati per le partite IVA
- Rimodulazione delle addizionali comunali e regionale per i lavoratori dipendenti
- Riallocazione dei proventi delle tasse di soggiorno e permessi ZTL Bus per la creazione di un fondo di mutuo soccorso per i lavoratori e le lavoratrici del turismo
IL 15 OTTOBRE MANIFESTA CON NOI A RIMINI
Via Emilia, 155 - Rimini - dalle 15.00
MAI PIÙ INVISIBILI – UNITI SIAMO IMBATTIBILI
USB - NoiTurismo