Lavoratori, in questi giorni leggiamo a più riprese come i sindacati di Stato sono tutti al capezzale dei salari troppo bassi; qualcuno ha pure scritto al Ministro preoccupato che il personale Vigili del fuoco non viene inserito nel pacchetto sicurezza ad usufruire della detassazione degli straordinari!
Lavoro nero ed a cottimo autorizzato dallo Stato.
Ma qualcuno pensa davvero che questi signori si siano finalmente accorti del problema salario che i lavoratori vivono sulla loro pelle da diversi anni? E’ piuttosto singolare che coloro che sono stati la causa prima, di questa modificazione si facciano paladini degli aumenti senza un minimo di autocritica sul recente passato.
L’abolizione della scala mobile, i punti di contingenza, gli accordi di luglio 93, la moderazione salariale, solo per accennarne alcuni danni prodotti della politica confederale degli ultimi decenni, causa principale della riduzione dei salari. E chiaro che c’è sotto un trucco e neppure tanto raffinato.
Il trucco si chiama riduzione delle tasse sul lavoro straordinario, i salari si possono aumentare non facendo sborsare più soldi ai padroni pubblici ma diminuendo le tasse e lavorando di più. Quello che non viene detto, è, che ad una riduzione generalizzata delle tasse corrisponderà una riduzione ancora più grande e confusa delle spese sociali, almeno che, Governo e padroni, non siano disposti ad aumentare le loro tasse per mantenere costante il livello di welfare! Con il risultato di una diminuzione netta del salario generale.
In sintesi ci stanno dicendo che gli aumenti dovremo farceli da soli! Prendendoli dalle nostre tasse perché non intendono chiederli ne al governo ne tanto meno ai loro padroni!! Già oggi l’attacco agli stipendi, alle pensioni, alla sanità ed alla scuola pubblica è feroce a fronte di una pressione fiscale crescente sul lavoro salariato, figuriamoci cosa può accadere con la detassazione del lavoro nero. Non solo, ma governo e padroni hanno già dichiarato che in cambio della riduzione delle tasse i lavoratori dovranno garantire consistenti aumenti di produttività.
La logica dello scellerato scambio tra salario e produttività-flessibilità fa un ulteriore passo avanti: da più produttività/uguale salario – a più produttività/meno salario, dato che come abbiamo visto una riduzione delle tasse si trasformerà inevitabilmente in una riduzione del salario sociale. La conclusione non può essere che questa: le ricette proposte si sono rilevate fallimentari, bisogna cambiare radicalmente rotta con richieste generalizzate di forti aumenti salariali.
Per quanto ci riguarda come RdB/CUB, la battaglia continua, con questo governo, attraverso dei capi saldi da far vivere ai lavoratori a partire dalla vigenza contrattuale; nessuna triennalizzazione e svincolati da compatibilità; aumenti salariali sganciati da inflazioni presunte; abolizione del precariato ed assunzioni; diritti e democrazia nei posti di lavoro; salute e sicurezza nei luoghi di lavoro; stop ad aumenti di orario di lavoro indiscriminati.
Rilanciamo sulla retribuzioni – gli spiccioli della detassazione lasciamoli a chi vuole mettere una foglia di fico per nascondere la loro complicità !!