L’incontro tenutosi il giorno 19 ottobre 2021 con la presenza della Ministra Cartabia e i vertici del DGCM ancora una volta è stato interlocutorio mancando completamente qualsiasi proposta, anche organizzativa da parte dell’Amministrazione. La Ministra nel suo breve intervento ha garantito il suo impegno con il governo nel chiedere risorse aggiuntive per la riforma in atto, subito dopo ha lasciato la sala per i sopravvenuti impegni con il Consiglio dei Ministri, assicurando la sua presenza in un prossimo confronto.
La USB nel suo intervento ha contestato il metodo con il quale l’amministrazione si appresta a varare la riforma dell’esecuzione penale esterna. Una riforma che per la sua portata avrebbe dovuto indurre i vertici dell’amministrazione a richiedere un preventivo confronto con coloro che quotidianamente operano in prima linea. Invece come al solito si è preferito presentare un pacchetto preconfezionato. Questa O.S. ha sottolineato che il disagio e la mobilitazione dei funzionari di servizio sociale a livello nazionale è cresciuta di pari passo con la disattenzione che l’amministrazione ha dimostrato nei confronti di queste lavoratrici e lavoratori che al contrario andrebbero valorizzati e sostenuti nel loro delicato e cruciale compito istituzionale. La USB poi ha chiesto all’amministrazione:
quali le azioni e le risorse con cui intende dare gambe e braccia alla riforma;
l’ampliamento delle piante organiche sia per il profilo di servizio sociale che amministrativo;
come intende assicurare il benessere organizzativo all'interno degli uffici, la cui responsabilità è in capo al datore di lavoro;
se ha contezza dell’enorme sforzo compiuto dal personale durante la pandemia per garantire il servizio di prossimità attrraverso progetti on-line con l’utilizzo di strumenti personali, nonostante applicativi obsoleti e non più rispondenti alle esigenze del nuovo Dipartimento;
la creazione di un tavolo permanente di confronto cui possa partecipare la rappresentanza delle agenzie del territorio ( Anci-Conferenza Stato- Regioni) se realmente si vuole rendere percorribile la giustizia di comunità;
un confronto sull'utilizzo dei nuclei di polizia penitenziaria all'interno degli Uepe i cui contorni sono ancora troppo nebulosi ad un anno dalla loro costituzione;
di dissipare il dubbio ed il rischio che l’utilizzo di altre figure professionali diverse da quelle di servizio sociale, siano non ad integrazione e nell'ottica di una multidisciplinarietà, ma in sostituzione delle carenze delle prime, in un'ottica che "tutti possono fare tutto" a discapito della qualità del servizio;
se intende, ancora una volta, proseguire sulla strada delle riforme a costo zero visto che il personale ha già dato abbondantemente.
A domande precise della USB l’amministrazione è stata estremamente vaga per cui nulla è stato detto sulle assunzioni e sui concorsi, meno che mai sulla ridefinizione delle piante organiche necessaria per affrontare la nuova e prevedibile ondata di incarichi. E’ emerso con chiarezza, invece, la preoccupazione del Capo Dipartimento d.ssa Tuccillo per l’impatto negativo che tale Riforma avrà, qualora non fosse accompagnata da un massiccio piano di investimenti in termini di personale e di mezzi necessari a fare fronte alle istanze di sicurezza sociale che perverranno. La USB, in questo quadro desolante, non si fermerà e sollecita le lavoratrici ed i lavoratori a mantenere alta la guardia.
Abbattiamo questi muri di gomma con USB si può sostienici ed iscriviti.