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Scuola ATA Docenti

DI NUOVO CON LA VALIGIA IN MANO

Nazionale,

mobilità ATA e docenti tra esilio, FIT e tagli agli organici



Anche quest’anno la mobilità sarà agli occhi di tantissimi colleghi lo strumento per poter ritornare nelle proprie terre, dopo gli effetti devastanti della legge 107 e del pazzo algoritmo che li ha spediti in giro per l’Italia.

Ma è davvero così?

Una mobilità che vede ancora Cgil, Cisl, Uil e Snals firmare un contratto che riserva un misero 30% per i trasferimenti interprovinciali, senza alcun intervento serio sulla trasformazione dell’organico di fatto in organico di diritto e sulla stabilizzazione dei posti in deroga sul sostegno. Anziché lottare per un piano di rientro sui tanti posti in organico di fatto, i sindacati concertativi si sono inventati come soluzione la partecipazione degli esiliati al FIT per gli abilitati e a quello futuro per i laureati. La Uil in un suo comunicato spinge per questa soluzione, la Cisl nelle consulenze quotidiane parla di “grande opportunità” per tornare: siamo dinanzi alla folle idea che bisogna tornare ad essere precari per un anno come ulteriore soluzione per lavorare nella propria terra, dove comunque la maggior parte degli esiliati ritorna in assegnazione provvisoria ogni anno. 

Parliamo ormai da tempo come USB di nuova questione meridionale, ancora di più acuita quest’anno se diamo uno sguardo all'organico di diritto del personale ATA, che vede la riduzione di posti al Sud e lo spostamento al Nord, con conseguenze pesantissime su immissioni in ruolo e trasferimenti.

Crediamo, come testimoniato dalla vergognosa sottoscrizione di Cgil Cisl e Uil del nuovo Contratto scuola, che ci sia bisogno di un sindacalismo che non certifichi e avalli lo status quo, ma di un nuovo sindacalismo che riporti il conflitto all’interno dei palazzi del MIUR e nelle scuole, scartando totalmente la strada individuale del ricorso e ricostruendo un’identità collettiva di una categoria che deve ritrovare la forza e la voglia di affermare i propri diritti e pretendere rispetto dalla politica.

Come sempre saremo a fianco dei colleghi, aiutandoli nella compilazione delle domande di mobilità, come sempre ci confronteremo con i gruppi che rappresentano i docenti esiliati, coinvolgendo tutti in iniziative di lotta e di approfondimento sul tema delle migrazioni interne e spingendoli a organizzarsi con USB, oggi l'unica alternativa credibile in un panorama sindacale sempre più povero di contenuti e proposte.

ALLE PROSSIME ELEZIONI RSU VOTA USB P.I. SCUOLA!

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