Al Comando Provinciale
Vigili del Fuoco di Catania
Dott. Ing. Alessandro Carraresi
Alla Direzione Regionale Vigili del Fuoco di Palermo
Dott. Ing. Luigi Abate
Ministero del Lavoro Commissione di garanzia per l’attuazione della legge sul diritto di sciopero
Al Capo Dipartimento dei Vigili del Fuoco soccorso e Difesa Civile
Pref. P. Francesco Tronca
Oggetto: dichiarazione stato di agitazione dei lavoratori del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e richiesta del tavolo di conciliazione, ai sensi della L.146/90 e s.m.
La scrivente O.S. RdB CUB PI facendo riferimento all’ Odg n° 25 del 29/01/2010, di cui all’oggetto: movimento personale,non concorda con la posizione assunta dal Comando.
Come abbiamo più volte ribadito, sia nella riunione sindacale tenutasi giorno 14/01/2010 presso i locali del Comando Provinciale di Catania, che nella nota inviatale 21/01/2010, nella quale ancora una volta ribadiamo la nostra posizione.
Punti per noi di primaria importanza sono:
imezzi di soccorso devono essere equipaggiati di stradario della città di Catania, per rendere più agevole e veloce raggiungere i luoghi degli interventi. Tale punto, già è stato più volte ribadito dalla nostra O.S. senza ottenere nessuna risposta;
mobilità interna. Vista la mancanza di omogeneità di distribuzione dell’organico, su tutto il territorio provinciale che compromette il soccorso, vogliamo anche fare presente come da anni, presso il Comando di Catania non si assiste a nessuna mobilità interna, tale condizione è fonte di malcontento tra il personale (soprattutto quello più anziano), il quale non ha possibilità di poter scegliere di cambiare sede di servizio; inoltre la ormai cronica e duratura carenza ( da circa un anno ) di un qualificato (capo squadra), presso il distaccamento di Adrano turno B, infatti nell’ultima riunione sindacale, non si è provveduto a mandare un’unità fissa al distaccamento;
il Comando non rispetta la Circolare Ministeriale che fa riferimento agli organici per il servizio antincendio negli aeroporti, il quale stabilisce il numero di unità da impiegare in sede aeroportuale ( Catania dovrebbe scendere a 72 unità, invece degli attuali 81 ); quindi secondo la scrivente O.S. le unità in più dovrebbero essere trasferite in sede Centrale e spalmate in modo tale da risolvere le carenze di organico esistenti; inoltre l’applicazione della Circolare permetterebbe una più equa distribuzione del carico di lavoro;
la carenza di personale con la qualifica di vigile del fuoco presso i distaccamenti di Paternò e Riposto;
distribuire il personale tecnico ( operatori, operatori tecnici ) attualmente dislocato presso vari uffici, nuovamente alle sue mansioni originarie, per i quali sono stati assunti, proponendo di impiegarli in aiuto a quegli operatori ( carrozziere, meccanico, elettrauto, ecc…) che si trovano ad operare da soli, in modo da garantire più sicurezza per gli stessi e tempi più celeri alla manutenzione del parco automezzi, in modo tale da distogliere il personale operativo da incarichi diversi che non sia il soccorso tecnico urgente ( vedi personale giornaliero aeroporto );
di far rientrare, data la carenza di organico, tutto il personale operativo attualmente a servizio giornaliero ( idoneo al servizio tecnico urgente ), sostituendo alcune figure con il personale parzialmente idoneo ( ex articolo 18 ), compresso quello impiegato in attività non connesse al soccorso.
Riassumiamo alcune problematiche inerenti al Centro TLC Sicilia 2 di Catania: passaggio di qualifica di alcuni operatori, locali di servizio non idoneo, organigramma, compiti e competenze, carico di lavoro, attrezzature in dotazione al Centro, parco automezzi, esclusione di alcuni lavoratori.
Rappresentiamo che tale condotta lede profondamente il sistema delle relazioni sindacali attualmente vigente, e che tale situazione non ci consente una serena ricerca di sintesi. Nostro malgrado, in quanto ciò accade proprio su un passaggio estremamente importante e delicato nella vita dei lavoratori del Corpo Nazionale. Al contrario sarebbe necessario, invece, vedere il massimo coinvolgimento e partecipazione.
Per quanto sopra si chiede alle SS.LL. di farsi parte attiva per ricomporre i termini del confronto.
Contestualmente la scrivente O.S. prima di attuare la prima giornata di sciopero dichiara lo stato di agitazione della categoria e richiedono l’attuazione di conciliazione, ai sensi della L. 146/90 e s.m.