La USB è stata l’unica Confederazione sindacale che - già dal 2019 - ha sostenuto la necessità di una legge che istituisse il salario minimo orario una parte della soluzione al lavoro sottopagato, convenendo seppur non completamente, con la proposta avanzata d’allora Ministro del lavoro Catalfo, non solo, Usb ha avviato da Luglio scorso la raccolta di 50.000 firme tuttora in corso, in calce ad una proposta di legge di iniziativa popolare avente ad oggetto proprio l’istituzione per legge del salario minimo proposta che abbiamo allegato alla nostra nota e consegnata alla Commissione Informazione.
È quindi evidente che le conclusioni a cui è arrivata la Commissione e che oggi viene posta alla valutazione della Plenaria non è per la USB condivisibile proprio perché sostanzialmente nega quanto invece da noi sempre sostenuto, e cioè che la introduzione del salario minimo debba intervenire per via legislativa.
Coerentemente quindi annunciamo il voto contrario della componente USB al documento oggi posto in votazione nell’Assemblea Plenaria del CNEL.
E’ comunque apprezzabile l’intento del documento di porre all’attenzione del Parlamento e del Governo alcuni temi su cui aprire un confronto e giungere a necessari interventi tra cui ci sembra rilevante quello sugli effetti dell’attuale normativa su appalti e sub appalti che sicuramente non va nella direzione di garantire trasparenza su lavoro e salari di qualità; quello sul lavoro autonomo fittizio infine la necessità di avviare finalmente un confronto su rappresentanza e rappresentatività, temi cui la USB da sempre dedica molta attenzione.
Roma 12/10/2023
Paola Palmieri
Confederazione USB