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didattica a distanza

Catanzaro,

Ministro, Assessore e Ufficio del Governo,

prendiamo a riferimento quanto esposto sul sito nazionale della pubblica istruzione per dare rilievo alle difficoltà che ogni giorno registriamo nella nostra regione in merito alla istruzione a distanza, e di cui vorremmo essere informati su come proseguire.

Leggiamo che:

a)il Ministero dell’Istruzione è intervenuto con il “Manifesto della scuola che non si ferma”, enucleandoin sei essenziali punti –Crescita, Comunità, Responsabilità, Sistema, Rete e Innovazione –i principi che devono ispirare il lavoro di quanti costituiscono oggi la comunità educativa.

b)L’articolo 2 della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia edell’adolescenza sancisce il principio di uguaglianza: tutti i bambini e i ragazzi sono uguali, a prescindere dalla loro condizione personale e sociale. Uno dei punti del “Manifesto della scuola che non si ferma” del Ministero dell’Istruzione, richiama ilprincipio della responsabilità, affermando che “il rapporto educativo si fonda sulla fiducia e sulla corresponsabilità.

Quindi il ministero e le sue diramazioni regionali e territoriali invitano le famiglie ad attivarsi in presenza oa distanza, con modalità differenti per raggiungere tutti, con modi e tempi adatti a ciascuno.“Nessuno deve rimanere indietro”: questa è l’esortazione che è stata proposta alle famiglie con bambini,al fine di trovare un modo innovativo per cercare di affrontare la situazione, in attesa degli aiuti che stanno arrivando dallo Stato.Un modo che, nel rispetto delle regole, metta in moto la solidarietà, la creatività e la capacità di trovare soluzioni semplici a problemi complessi.

Quindi la DIDATTICA A DISTANZA quale dirittodegli studentitutti ad avere una possibilità di apprendimento in un momento di crisi in risorsa.L’auspicio per il ministero dell’istruzione è ( era ) quello di poter mantenere una continuità a garanzia del benessere delle persone di minore età, cosa questa che Vi assicuriamo non è proprio stata realizzabile ne attuabile per moltissime famiglie.

Un esempio “PRATICO” per un plesso scolastico con scuole medie (1*2*3* ) e scuole elementari più la maternaconcirca 225 studenti il dirigente scolastico ha avuto a disposizione solamente 39 dispositivi elettronicida consegnare agli studenti per la didattica a distanza????

Riteniamo che commentare questi dati sia del tutto superfluo e soprattutto da parte della scrivente organizzazione sindacale mantenere un aplomb istituzionale.

A ciò aggiungiamo che alle difficoltàdi studio sopra riportate in varieclassi alcuni ragazzi fruivano della maestra di sostegno che li coadiuvava al fine di mettersi alla pari con gli altri avendo delle oggettive difficoltà che oggi non hanno più, come interveniamo per evitare il rischio che proprio i più bisognosi vengano ulteriormente emarginati?

Pertanto ritornandoalle vostre indicazioni,la responsabilitàe laresilienza per assorbire l’urto di questa emergenza, ci chiediamo e Vi chiediamo come devono studiare tutti gli studenti che non hanno il computer? non hanno internetpc, tablet, smartphone?

Come venire incontro alla famiglia magari percettore di ammortizzatori a far seguire gli studi ai propri figli?

Chi aiuta i ragazzi con precedenti difficoltà?

“Nessuno deve rimanere indietro”. Siamo tutti d’accordo il problema è come e con quali strumentipossiamo metteretutte le famiglie con figli in età scolastica ad essere in regola con la didattica?

Visto che,ildiritto allo studio è obbligatorio e gli aiuti dallo Stato sono assolutamente impercettibili ed hanno raggiuntosoloun decimo della popolazione scolastica; come arriviamo a dare attuazione all’articolo 28 della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza che sancisce il diritto di ogni bambino e di ogni ragazzo a essere istruito ed educato?

Senza contare Ministro ed autorità in indirizzo che: altre difficoltà, li registriamo nella lettura delle note ministeriali dove non viene considerato il fatto chei docenti e gli alunni, non solo non sono stati formati all’utilizzo degli strumenti per la didattica a distanza, ma non di rado non ne sono neanche in possesso per poterne fruire. Non si può accettare che i genitori di punto in bianco si trasformino in Insegnanti!!

Ed abdichino al ruolo di papà e mamma! Non si può replicare la scuola a casa: mancano le competenze, l’aula, il tempo e il ruolo, con tutti gli sforzi immaginabili per far fare ai bambini ciòche viene chiesto dagli insegnanti, ma non è concepibile sostituirsi alla scuola, nella quotidianità e nell’agire dello Stato,esistono ruoli chiari e distinti,nessuno può essere trasformato in multitasking fino aquesto punto.

La didattica a distanza, realizzata per e nell'emergenza, fatica ad arrivare alle famiglie vulnerabili o semplicemente poco avvezze alla tecnologia, creando differenze inaccettabili tra bambini e interrompendo, bruscamente, relazioni costruite nel tempo.In attesa di riscontro si inviano distinti saluti.

p/Coordinamento Confederale USB

rappresentante legale

F.to -Antonio JIRITANO