Non più di un mese fa una nostra delegazione ha incontrato i rappresentanti del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti a seguito della richiesta di differimento da parte dello stesso Ministro, per lo sciopero nazionale dei ferrovieri del 7-8 febbraio scorso. In quell’occasione abbiamo esposto il nostro punto di vista sulle politiche di privatizzazione dei trasporti e in particolare sullo smantellamento del potenziale produttivo delle società del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane (FSI) e del parallelo dirottamento di risorse finanziarie pubbliche verso l’impresa privata, a tutto danno dei diritti dei lavoratori, della popolazione, e dell’economia generale del Paese depauperata nei settori strategici industriali e di interesse collettivo; un punto di vista che caratterizza da sempre l’azione politico-sindacale di USB a contrasto dell’attacco congiunto di partiti e gruppi affaristico/criminali verso i beni comuni del Paese.
Non più di un mese fa esponevamo ad alcuni esponenti del governo la nostra denuncia verso un sistema di privatizzazione dei servizi di trasporto e dell’apparato produttivo connesso, fatto di appalti e sub-appalti che, come emerso in modo lampante dalle inchieste della magistratura su mafia capitale e affini, favorisce gli interessi dei gruppi criminali, indebolisce la struttura sociale del Paese e mina i pilastri economici per la tenuta democratica nazionale.
Un mese dopo ecco l’ennesima azione della magistratura che scompagina gli ancora nebulosi assetti del potere politico italiano: l’arresto dei plenipotentati Ercole Incalza &co., le dimissioni del ministro Lupi, che mentre propone a milioni di giovani disoccupati di lavorare gratis nei cantieri di EXPO 2015 raccomanda il figlio all’imprenditore faccendiere Perotti per un buono e ben retribuito lavoro negli appalti pubblici.
Non ci ha sorpreso ll'iniziativa della magistratura verso questi personaggi, tuttavia non riteniamo più praticabile il canale di comunicazione aperto con le strutture del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, quali il sottosegretariato e le varie segreterie, che vediamo al pari del governo tutto, corresponsabili del saccheggio di risorse pubbliche imputato per adesso a questo o quell’esponente partitico.
Non sentiremo certo la mancanza di tali referenti, tanto cari ad altre organizzazioni, e intensificheremo gli sforzi per confermarci nella pratica, soggetto politico-sindacale di promozione e unificazione delle lotte dei lavoratori e dei settori sociali sotto attacco, per contrastare nel quotidiano l’avanzata di questi nuovi lanzichenecchi che nei posti di lavoro e nell’ambito dei servizi sociali attuano a loro miserabile modo le nefande politiche governative di privatizzazione delle risorse pubbliche del Paese.