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Economia e Finanze: Tesoro

DIPARTIMENTO DELLE FINANZE E COMMISSIONI TRIBUTARIE: IN ASSENZA DEL MEF LA DGT BALLA DA SOLA… E INTANTO I SEGRETARI DELLE SEZIONI GIOCANO AI 4 CANTONI

Roma,

Tempestivi, come se fossero cambiali (in bianco), sono pervenuti i provvedimenti organizzativi, anche innovativamente denominati (Atto di gestione?), con i quali si sta dando attuazione alle disposizioni recate nella Direttiva n. 2/DGT del 7 aprile 2014.

Tale Direttiva prevede la rotazione del personale amministrativo delle Commissioni Tributarie, a partire dai Segretari di sezione, al fine di mitigare il rischio di corruzione correlato alle funzioni di questi ultimi i quali, come riportato nella scheda n. 5, potrebbero mettere in atto comportamenti corruttivi scaturenti dal  conseguente consolidarsi di situazioni di privilegio e le aspettative di risposte illegali, improntate a collusione dei pubblici Funzionari”.

Immediatamente, già in data 12/5/2014, la USB MEF aveva formulato apposita richiesta d’incontro al fine di verificare la legittimità della citata Direttiva, in considerazione della totale assenza di previsioni in merito riguardante detto personale nel Piano Triennale di Prevenzione e Corruzione (PTPC) redatto dal MEF per il triennio 2014-2016. Invero l’unica informazione ivi recata era che nel corso del 2014 sarebbero stati oggetto di revisione i processi lavorativi delle CC.TT. e, plausibilmente, stante tale formulazione, tutta l’attività sarebbe stata trasfusa in un successivo provvedimento generale di aggiornamento del Piano stesso, che non risulta essere stato redatto.    

Ma il colpevole silenzio che ne è seguito ha consentito che la Direzione della Giustizia Tributaria, attraverso il solito giochetto di imporre ai propri dirigenti obiettivi irragionevoli e insensati (ad esempio l’inserimento del valore della lite nei procedimenti tributari antecedenti all’istituzione del Contributo Unificato), realizzasse il proprio intendimento di stravolgere e destabilizzare l’assetto organizzativo delle CC.TT. perpetrato, da ultimo, proprio attraverso la turnazione biennale dei Segretari di sezione.

E così il personale delle Commissioni Tributarie, attraverso l’attribuzione dell’odioso stigma dei potenziali corrotti, è stato e sarà permanentemente immesso nel circuito infernale della rotazione biennale che, alla luce di quanto finora delineato, non  può non essere ritenuta una mera, gratuita penalizzazione dei lavoratori in questione.

A nulla sono valse le osservazioni dei Segretari di Sezione della CTP di Roma che, in un proprio documento trasmesso anche alla DGT, hanno dimostrato l’estrema difficoltà che si verifichino i numerosi, imprescindibili e simultanei presupposti che potrebbero concorrere alla effettiva probabilità di commettere le fattispecie delittuose delineate nella Direttiva anticorruzione.

Né, parimenti, sono state minimamente prese in considerazione le gravi ripercussioni, segnalate sempre da detti lavoratori, sull’andamento dell’ottimo servizio reso finora alla cittadinanza scaturenti da tale inutile misura, mai peraltro posta in essere in nessuna altra giurisdizione e da ritenersi del tutto inefficace e velleitaria ai fini della prevenzione dei comportamenti corruttivi.

Ciò che comunque appare indubbio è che l’Amministrazione del MEF, ritenendo di non dover procedere né ad un confronto con i rappresentanti dei lavoratori né tantomeno all’adozione di alcun provvedimento in merito a questa grottesca vicenda, sta di fatto avallando l’intera operazione e le conseguenti ricadute sul buon andamento dell’attività delle Commissioni Tributarie.

E mentre i Dirigenti provvedono ad attuare supinamente la famigerata Direttiva della DGT e i dipendenti interessati sono costretti ad assistere alla penalizzazione delle proprie capacità auto-organizzative e auto-formative conquistate sul campo, l’indignazione dei lavoratori delle CC.TT. si sta manifestando sempre di più, come risulta delle mozioni pervenute in data odierna dalla CTP di Roma e dalla CTR del Lazio (in allegato).  

Nessun potere di organizzazione ispirato al marchio d’infamia della ipotizzata collusione affibbiato a detto personale potrà essere immune da critiche e contestazioni da parte dei lavoratori con i quali, peraltro, non si può non condividere il sentire diffuso che vede, nel caso di specie, esplicarsi la deleteria cecità della burocrazia che brama di distruggere i suoi figli migliori.    

La USB MEF indice, pertanto, lo stato di agitazione del personale delle Commissioni Tributarie promuovendo, ove necessario, le opportune forme di lotta a tutela dei diritti dei lavoratori.