Nel corso della riunione del 22 gennaio l’Agenzia ci ha informato di aver predisposto un “aggiornamento” al Piano dei fabbisogni triennali in cui si prevede la copertura della quasi totalità delle carenze di organico dei dirigenti avvalendosi degli incarichi previsti dall’art. 19, comma 6, del D.lgs 165/2001, ovvero senza concorso.
Una vera e propria restaurazione del sistema degli incarichi dirigenziali che ha accompagnato la nascita delle Agenzie Fiscali fino a quando la sentenza 37/2015 della Corte Costituzionale ne ha sancito la fine.
Con questo Piano si vorrebbe, di fatto, ripristinare la situazione ante 2015 per quanto riguarda gli incarichi dirigenziali, con in più la contemporanea coesistenza delle Posizioni di elevata responsabilità create per sopperire alla loro mancanza.
Si tratta di una evidente elusione della sentenza della Corte Costituzionale di cui qualcuno si dovrà prendere la responsabilità politica nel caso questo Piano venga approvato.
Un fatto gravissimo e senza precedenti nel pubblico impiego che creerebbe una nuova classe dirigente ricattabile dalla temporaneità dell’incarico, a scapito dell’indipendenza, dell’imparzialità e del buon andamento dell’Agenzia.
Con rammarico abbiamo riscontrato la timidezza della maggior parte delle OO.SS. presenti al tavolo ieri, comprese quelle rappresentative dei dirigenti, di fronte allo scenario delineato da questo Piano. USB invece non accetterà passivamente che all’ Agenzia delle dogane e dei monopoli quello che dovrebbe essere residuale diventi la regola, e quella che dovrebbe essere la regola, il concorso pubblico, diventi residuale.
Come non accettiamo che questa operazione venga finanziata dal turn over del personale “livellato”. E’ evidente, infatti, che i pensionamenti dei dirigenti non potrebbero mai coprire gli incarichi dirigenziali previsti nel Piano e si ripropone, anche se in modo diverso, quel trasferimento di risorse dai lavoratori dei livelli per investirle sui dirigenti che avevamo già denunciato a luglio (leggi qui)
Nella stessa riunione ci è stata poi comunicata la volontà di cambiare le selezioni delle Poer prevedendo solo un colloquio. L’Agenzia dimostra anche in questo caso che vuole avere le mani libere nelle nomine eliminando gli elementi di oggettività nelle selezioni: le prove concorsuali si fanno se si deve passare dalla Prima alla Seconda Area, non se si deve passare dalla seconda alla prima fascia da dirigente, attribuire una Poer o se si deve dare un incarico dirigenziale a chi dirigente non lo è…
Dirigenti sotto ricatto, Poer scelte senza procedure oggettive, incarichi ad personam, differenziazioni prive di senso nelle aree (i prefissi scelto e esperto) solo per gerarchizzare l'Agenzia: questo è il modello privatistico/militaresco che ha in mente il vertice di questa Agenzia, con il colpevole assenso di Cgil Cisl e Uil.
Contro questa stortura USB metterà in campo tutte le proprie capacità di mobilitazione, chiamando i lavoratori a prendere parte attiva alla battaglia contro questo deleterio "nuovo" che avanza.