E' di queste ore la notizia stampa della denuncia choc di un pilota Ryanair che rivela una gestio- ne padronale spaventosa, con condizioni di lavoro di quasi schiavitù e la sicurezza di dipendenti
e passeggeri, costantemente messa a rischio.
Sono anni che l'USB denuncia l'affaire Ryanair; Il vettore low cost, nonostante tutti gli scandali dei mancati versamenti sui contributi ai dipendenti, sottoposti a turni massacranti e salari da fame, con le sue sette basi operative in Italia, si attesta come maggior competitor delle compagnie aeree Italiane, Alitalia e Meridiana, in te- sta.
La policy delle due principali compagnie aeree italiane, interessate da dumping interno e cessio- ne di attività' sta già assumendo una deriva drammatica.
La questione non è Ryanair in sé ma l'assenza di una politica dei tra- sporti, dove le low cost entrano in Italia senza regole, dove gli aeroporti non hanno una mission precisa, in un far west di contratti di lavoro e dove l'Enac non svolge il suo ruolo controllo.
Il rischio, aggravato dagli effetti devastanti dell'accordo siglato il 31 maggio dai sindacati com- plici, che va nella direzione di una compressione dei diritti e una violazione della democrazia nei luoghi di lavoro, è che Ryanair diventi anche il modello di riferimento contrattuale da applicare alle maestranze del settore, gia pesantemente colpite da precarietà e cassa integrazione.
USB esprime tutta la sua preoccupazione, per il futuro dei lavoratori del trasporto aereo destinati a un epilogo davvero drammatico ed invita tut- ti a sostenere la nostra battaglia per il diritto alla libertà e alla demo- crazia nei luoghi di lavoro.
Il primo appuntamento è il 14 giugno in una giornata di mobilitazione in tutto il territorio italiano.
Per ogni nostro diritto, per ogni nostro dovere
Fiumicino, 06 giugno 2013