Quello che resta dopo anni di gestione disastrosa da parte dei partiti politici che hanno governato a livello Nazionale, con le varie controriforme sanitarie, l’aziendalizzazione, il federalismo, e a livello Regionale, con la gestione lottizzata e clientelare che ha portato la sanità sul lastrico ed ai relativi tagli all’assistenza, al personale e al salario degli operatori, sono;
i lavoratori che muoiono sotto il peso degli orari massacranti e dei carichi di lavoro insostenibili; i cittadini sempre di più costretti a rivolgersi presso altre Regioni o ai privati per avere un assistenza sanitaria adeguata; barelle ed aumento esponenziale di errori e infortuni sul lavoro; prolungamento dei tempi di attesa, aumento notevoli dei costi della sanità diretti ed indiretti per i cittadini, abbassamento della qualità dell’assistenza, riduzione dei servizi, del personale e dei posti letto.
Una situazione che interessa ai media, solo per vendere i giornali, ai politici per strumentalizzarla in campagna elettorale, per sostituire gli attuali partiti per prendere il loro posto, ed il governo degli imprenditori per usarla allo scopo di affossare totalmente la sanità pubblica nel meridione, attraversa la criminalizzazione degli operatori, i tagli, la riduzione degli stanziamenti ed il blocco totale delle assunzioni da parte di ministri leghisti come Brunetta e Sacconi, e per proporne la totale privatizzazione.
Nessuno ha il coraggio e l’interesse di dire che bisogna rivedere tutta la politica sanitaria pubblica, incominciando a cacciare dalla sanità i partiti politici che l’hanno occupata e trasformata in terreno per estorcere consensi e risorse.
Nessuno entra nel merito dei problemi e propone soluzioni per superarli, come sbloccare le assunzioni del personale di tutte le categorie o prolungare la funzionalità delle attività mattutine
( camere operatorie di elezione, radiologia, chimica ed ambulatori specialistici,) fino a sera.
La verità è che nessuno, tra coloro che hanno il potere di farlo, ha interesse a cambiare questo stato di cose, gli unici che avrebbero motivo di farlo, sono i cittadini e gli operatori del settore, ma entrambi sono bloccati dalle proprie organizzazioni sindacali e politiche che non hanno alcun interesse ed intenzione a cambiare la situazione esistente.
La R.d.B./CUB, intende rompere questo blocco che sta portando tutti alla rovina e invita i cittadini e gli operatori a compiere uno sforzo in tale direzione, aderendo alle iniziative di protesta pubblica che la scrivente Organizzazione Sindacale sta organizzando per i prossimi giorni per chiedere lo sblocco delle assunzioni nella sanità e il prolungamento dell’orario della funzionalità dei servizi, contro le liste d’attesa, le barelle e la morte per sfinimento degli operatori.
Napoli 16 marzo 2010
FEDERAZIONE REGIONALE RDB CAMPANIA