Al Sig. Prefetto della Provincia di Padova
Dott. Francesco MESSINA
e, p.c. Comando Provinciale VV.F. di Padova
DOCUMENTO DI SINTESI SULLA GRAVE CRITICITÀ DEL SOCCORSO TECNICO URGENTE PRESSO IL
COMANDO VIGILI DEL FUOCO DI PADOVA
Gentile Prefetto ,
come evidenziato nelle innumerevoli note di USB Vigili del Fuoco di Padova la situazione che stanno vivendo le donne e gli uomini del Comando di Padova non è per nulla delle migliori.
Il Coordinamento USB Vigili del Fuoco di Padova, negli anni passati, ha promosso diversi stati di agitazione, quattro scioperi provinciali con adesione massiccia da parte del personale, manifestazioni e sit-in, interessamento della Regione Veneto, una interrogazione parlamentare urgente al Ministro dell’Interno, numerose segnalazioni alla nostra Amministrazione, comunicati a mezzo stampa, il tutto per segnalare la catastrofica situazione che quotidianamente i Lavoratori sono costretti a subire e a gestire.
In questi giorni, il Comando di Padova, ci ha convocato per cercare di trovare una soluzione a quello che prospettavamo da almeno 10 anni, il lento declino del soccorso reso dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco in ambito provinciale. Soluzione non certamente di facile risoluzione, in quanto, per prima cosa non si è ascoltato il grido di aiuto da parte dei Lavoratori scesi in piazza e dalla nostra Organizzazione che ha percorso tutte le strade possibili per sollecitare una via di uscita. Nel 2024 sono previsti ulteriori 16 pensionamenti che di fatto aumenteranno la carenza e alle quale non sono previsti rimpiazzi.
La USB ha tentato più volte di interloquire in maniera proficua e propositiva con l’ Amministrazione, che ha candidamente risposto che non sussiste la disponibilità di risorse economiche, tantomeno di risorse in termini di uomini, per far fronte alla carenza di personale. Con un organico teorico di 248 unità (vigili, capi squadra e capi reparto) ai quali vanno sommati le unità mai arrivate a Padova dopo l’apertura del Distaccamento di Abano Terme (33 unità).
Il Comando di Padova sebbene copra un territorio che conta 1000000 di abitanti, può contare allo stato attuale di 200 unità operative. Coloro che effettivamente vengono impiegati nel dispositivo di soccorso sono poco meno di 200 che, suddivisi per quattro turni, al netto di ferie, malattie e permessi vari arrivano a 32 unità circa per turno di servizio suddivisi su 5 sedi provinciali (Centrale, Piove di Sacco, Abano Terme, Cittadella, Este). Nel corso del 2024 verranno a mancare, a causa di cessazioni per raggiungimento dell’età di quiescenza, 16 unità senza la possibilità di sostituzione di personale neoassunto.
L’Unione Europea si è dotata di uno standard che fissa il rapporto di un Vigile del Fuoco ogni 1000 abitanti. A Padova raggiungiamo il triste primato di 1 ogni 30.000, un record negativo non consono ad una città come Padova.
La pianta organica del Comando viene fagocitata da una serie di interpelli verso altre strutture del Corpo Nazionale (Direzione Interregionale, Scuole Centrali Antincendi ) che cagionano un consistente depauperamento di unità perfettamente operative. Viene inoltre impiegato personale operativo per far fronte alla carenza di personale “amministrativo”, riducendo ancor più il numero di coloro che fanno fronte al soccorso tecnico urgente. Tale circostanza si riflette in maniera nefasta sul Dispositivo di Soccorso Provinciale con una riduzione di squadre di soccorso. Sovente, durante il turno operativo, vengono inviate risorse specializzate verso altri Comandi o all’infuori della Regione e che svolgono doppia mansione occupandosi di garantire la specialità e il soccorso ordinario. Lo stesso vale per i mezzi speciali (autoscale, autobotti e autogrù) che vengono richiesti, assieme al personale, da altre sedi del Veneto.
La problematica è stata portata più volte all’attenzione dei Vertici del Corpo Nazionale che non hanno ancora provveduto a fornire una giusta interpretazione e soluzione.
Spesso, in sede centrale, si verificano congestioni di richieste di soccorso e le squadre arrivano sul posto con forte imbarazzo per la provenienza e i tempi di percorrenza in quanto dislocate in altre sedi del territorio provinciale. Il personale VF è costretto a giustificarsi con la popolazione e dalle ire dei cittadini che vedono andare in fumo i propri beni constatando dei ritardi nei soccorsi. Questo è accaduto e continua ad accadere sovente.
Le gravi carenze di personale si palesano sempre più spesso, ormai croniche, e il Comando di Padova va in forte affanno nella gestione di eventi, che seppur complessi, rientrano nel novero dell’ordinarietà e che non possono essere classificati come eventi calamitosi. Da quanto appena evidenziato appare chiaro che il personale è sottoposto a forti condizioni di stress e traspare altresì che più eventi ordinari che avvengono contemporaneamente, vedasi a titolo d’esempio due incendi appartamento, due fughe di gas etc mettono il Dispositivo di Soccorso in estrema difficoltà dal punto di vista della gestione.
Gestione che viene effettuata dalla Sala Operativa Provinciale che risente di gravissime problematiche nell’organico, è difatti prevista la figura del Responsabile di Sala Operativa ad integrare i due operatori ma, di fatto, questa figura viene impiegata nella composizione delle squadre di intervento.
La stessa Sala Operativa che dovrebbe gestire e coordinare le risorse a seguito dell’attivazione del Piano Provinciale di Difesa Civile, di cui il Prefetto è la massima autorità competente. Nelle condizioni attuali la struttura operativa Vigili del Fuoco di Padova non riesce a garantire la copertura del Piano Provinciale di Difesa Civile, in primis per la mancanza degli equipaggi che dovrebbero garantire la copertura degli automezzi NBCR/CBRN.
Le problematiche finora evidenziate dipendono principalmente dalla carenza grave e sempre più impattante di personale che impone delle priorità e tralascia importanti fattori della nostra risposta alle richieste di soccorso.
Rispetto agli altri Comandi d’Italia siamo indietro con la formazione, ormai purtroppo fondamentale per ciò che viviamo rispetto agli eventi atmosferici catastrofici legati ai cambiamenti climatici.
I capi servizio devono scegliere se continuare a garantire il servizio di soccorso, con più operatori possibili, oppure far partecipare alcune unità ai corsi di formazione.
Non trascurabile infine il ricorso ad una forma di reperibilità in caso di carenze improvvise che sforano il numero minimo di personale in servizio. Di fatto si richiama in servizio personale libero e in riposo, contrariamente a quanto disposto dal Contratto Nazionale di Lavoro senza una vera e propria emergenza decretata che ne giustificherebbe il richiamo.
Un Comando, quello di Padova, perennemente in emergenza che per affrontare un turno di lavoro deve fare affidamento alla privazione di ferie programmate e alla rinuncia di una progressione in tema di formazione professionale.
L’Unione Sindacale di Base VV.F. Coordinamento Provinciale di Padova ha tentato di toccare l’ aspetto più saliente che riguarda le criticità dei Vigili del Fuoco di Padova e Provincia sottolineando la disastrosa situazione in cui operano con molteplici difficoltà che, talvolta, potrebbero essere risolte in maniera fattiva impegnandosi veramente per porre rimedio alle tematiche evidenziate. Purtroppo coloro che ne fanno le spese, talvolta rimettendoci la vita, sono le persone che vivono ai margini della società come gli anziani che vivono da soli, le persone con disabilità, e coloro che vivono il disagio psichiatrico.
Il Coordinamento Provinciale USB VV.F. di Padova è disponibile per qualsivoglia precisazione e chiarimento, con l’auspicio che questa nota possa far accendere i riflettori sulle gravi problematiche che i Pompieri di Padova vivono quotidianamente e che la Prefettura, per taluni aspetti, misconosceva o sui quali era informata solo marginalmente dalla Dirigenza locale.
Con la presente, alla luce di quanto esposto, chiediamo che la S.V. si faccia portavoce presso il Ministero dell’Interno, Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile quanto da noi rappresentato con l’auspicio di una presa di posizione forte a salvaguardia del servizio reso dai Vigili del Fuoco di Padova.
L’occasione è gradita per ringraziarLa e per rivolgerLe distinti saluti
per il Coordinamento USB VVF Padova
Enrico Marchetto