Presidi a carattere regionale. A Roma alla stazione Termini – ore 10.30
L’USB ha proclamato per domani, mercoledì 18 marzo, lo sciopero degli ispettori di vigilanza di INPS-INAIL-Ministero del Lavoro e del personale amministrativo degli uffici territoriali del Lavoro, che incroceranno le braccia nelle ultime quattro ore del servizio.
Lo sciopero è indetto contro l’attacco alle tutele dei lavoratori, che parte dal jobs act e passa per la soppressione degli 85 uffici delle Direzioni Territoriali del Lavoro e la costituzione dell’Agenzia unica della Vigilanza.
Si svolgeranno presìdi a carattere regionale. A Roma l’appuntamento è alla Stazione Termini, in via Giolitti angolo piazza dei Cinquecento, una realtà produttiva dove si annida sfruttamento, mancanza di tutela e disagio sociale.
“Per il mondo del lavoro dipendente con il jobs act accadrà un fenomeno molto simile a quello che in precedenza venne determinato dall’istituzione della gestione separata”, spiega Luigi Romagnoli, dell’Esecutivo nazionale USB Pubblico Impiego. “Infatti, come nel 1996 molti giovani con contratto di lavoro subordinato furono costretti a dare le dimissioni per essere poi riassunti con contratto di collaborazione e con minori tutele, oggi, con il contratto a tutele crescenti, saranno numerose le aziende che modificheranno i rapporti di lavoro, ritenendo quello del jobs act un contratto per loro più favorevole per lo sgravio dei contributi e per la libertà di licenziamento senza obbligo di reintegro”.
“Il Governo – prosegue il dirigente USB - vuole cancellare ogni residuale diritto e ogni tutela dei lavoratori. La soppressione degli 85 uffici territoriali del Lavoro è un ulteriore arretramento dello Stato dal territorio e la cancellazione di spazi di legalità per i lavoratori. L’Agenzia unica della Vigilanza toglie autonomia alle funzioni oggi riconosciute a INPS-INAIL-MDL, mettendo l’attività di Vigilanza sotto lo stretto controllo politico del governo”.
“Non servono nuovi apparati burocratici. E’ necessario invece un maggiore coordinamento dell’attività di Vigilanza e investimenti in una piattaforma informatica comune, che faccia evitare la duplicazione delle ispezioni e utilizzi al meglio le risorse disponibili. Sempre che si voglia attuare una vera lotta all’evasione contributiva e all’illegalità”, conclude Romagnoli.