Il maestrino Matteo Renzi, in arte presidente del Consiglio, ha illustrato alla lavagna a insegnanti, studenti, famiglie cosa intende per “buona scuola”, la riforma a cui tiene tanto. Il preside, pardon il dirigente scolastico, sarà sempre più uguale a un capo azienda: assumerà gli insegnanti (dipendenti?), se non sono di suo gusto li potrà licenziare dopo tre anni (come nel Jobs act), potrà avere finanziamenti e sponsorizzazioni dalle aziende (di più, potrà usufruire del 5x1000 delle dichiarazione dei redditi, discriminando così scuole del centro da quelle di periferia), alle quali affitterà gratuitamente (come i “volontari” Expo) i suoi studenti (la chiamano scuola-lavoro e dicono che è un concetto didatticamente molto avanzato). Dura sorte sarà poi quella dei precari, molti continueranno a esserlo vita. E così, eroe senza macchia e senza paura, don Chisciotte con il suo prode scudiero Sancho Panza in sella a due asinelli percorreranno le strade di Milano (e d’Italia) combattendo una sequela di nemici agguerritissimi. Nemici meschini, volgari, ignoranti. Lo farà per la sua amata Dulcinea, la scuola pubblica a cui tiene tanto.
USB pubblico impiego dà appuntamento a Milano, martedì 19 maggio ore 16 davanti alla Prefettura , corso Monforte.