Nella classifica delle prime venti città, tredici sono campane
Record case in affitto per Napoli e provincia. Su 20 città prime in Italia per gli affitti, 13 sono campane. Lo rivela una ricerca di Solo Affitti, franchising immobiliare specializzato in locazioni con 300 agenzie sul territorio italiano e 40 in Spagna. Con medie due volte superiori a quella nazionale, in cima all’elenco dei comuni italiani con più affittuari che proprietari di immobili troviamo ben 4 città napoletane. Il podio con il secondo posto va a Sant’Antimo (42,8 per cento) e poi nell’ordine a Pozzuoli (42,7 per cento), Arzano (39,6 per cento), Quarto (38,9 per cento). Melito invece conquista la settima posizione (37,9 per cento), seguita da Napoli (37,7 per cento) con l’ottavo posto. Alta percentuale di affitti anche nel casertano, con Castel Volturno sesta in classifica (38,3 per cento) e Aversa tredicesima (35,8 per cento). Aumenta la popolazione degli affittuari che, per scelta o per necessità, paga un affitto a fine mese, anziché un mutuo. Un dato economico socialmente rilevante, soprattutto in un territorio dove si combatte con gli sfratti per morosità (Napoli è la quarta città in Italia per numero di sfratti di questo tipo). A giugno 2014 erano circa 2.780 quelli emanati dal giudice nel capoluogo, soltanto nei primi 6 mesi dell’anno. Gli sfratti esecutivi, invece, sono 7.200 (dati Cgil). Avellino, al contrario ha molti sfratti per finita locazione ma non per morosità: segnale che lì non sono le difficoltà di pagamento a lasciare libere le case. "E' chiaro che questo dato rivela un problema di natura economica — commenta Gaetano Oliva, responsabile Cgil Casa Napoli e provincia — la maggioranza delle famiglie che vivono in affitto non possono permettersi di comprare una casa. E attenzione, c’è anche una maggioranza dei lavoratori che non riesce ad accedere a un mutuo ed è costretto a scegliere l’affitto". In un territorio così denso di cittadini in affitto, mancano però le politiche a sostegno degli inquilini. "La Regione Campania non fa come la Lombardia — aggiunge Oliva — che mette di tasca sua altri 5 milioni, oltre al contributo nazionale destinato agli affitti. Qui da noi non esiste nessuna politica di sostegno. Basti pensare che le 4.726 famiglie napoletane aventi diritto in base alla graduatoria del 2010, resa definitiva nel 2014, stanno ancora aspettando i contributi". Nessuna agevolazione neanche sulla cedolare secca. "Nelle due grandi città italiane dove è più alta la quota di persone in affitto — spiega Silvia Spronelli, presidente SoloAffitti — il canone concordato non può essere applicato perché i prezzi non vengono aggiornati. A Milano sono fermi da 16 anni e a Napoli da 12. Basterebbe che le amministrazioni comunali convocassero le parti. Questo significa che il proprietario paga il doppio di tasse e l’inquilino non può beneficiare di un canone calmierato e di detrazioni fiscali". Più ottimista il sindaco di Pozzuoli Vincenzo Figliolia che vede la sua città piazzarsi al secondo posto con circa il 43 per cento di inquilini: «La crisi ha fatto crollare il mercato degli affitti — dice — prima c’erano prezzi altissimi, ora sono più che accessibili. Si vende molto di meno rispetto a prima anche se i prezzi sono dimezzati. E poi a Pozzuoli si vive bene, da anni c’è l’assalto alle case di via Napoli, al Dazio, piuttosto che nella zona alta dall’hotel San Germano in poi. Sono tanti i napoletani che sono scappati dalla città e si sono rifugiati qua».