Rincari fino al 207%, rispetto alla vecchia Ici, per i contratti liberi (Milano) e al 2.330% per quelli concordati (Venezia). E’ lo scenario da brividi prospettato dalla Confedilizia sull’Imu. Ai calcoli dell'Ufficio studi, la seconda rata della tassa sarà un vero e proprio salasso, anche perché molti comuni hanno spinto al massimo sulla aliquota. Il ricalcolo delle rendite catastali ha fatto il resto. Come riportato oggi dal Corriere della Sera oggi in edicola cominciando dai contratti calmierati (3+2) e prendendo come campione un immobile di categoria A/2, cinque vani, in zona semiperiferica a Roma, Napoli e Perugia, per esempio, dove per la seconda rata si applicherà l'aliquota massima del 10,6 per mille, l'aggravio complessivo dell'Imu rispetto all'Ici sarà rispettivamente del 269%, del 143% e del 142%. Nella Capitale, partendo da una rendita catastale di 787,60 euro, se la prima rata è stata di 503 euro, la seconda sarà di 900, per un totale di 1.403 euro. Una bella cifra se si tiene conto che per l'Ici un'abitazione pagava in totale 380 euro.A Napoli, partendo da una rendita catastale di 800,51 euro e da una prima rata di 511 euro, ci si ritrova a settembre con 915 euro, per un totale di 1.426. Nel capoluogo campano l'Ici complessiva per un'abitazione di questo tipo valeva 588 euro.
Entro il 30 novembre i Comuni dovranno comunicare l’aliquota definitiva per il calcolo della rata di dicembre dell’Imu. In quanto alle scadenze per il pagamento della tassa resta fissato al 30 novembre 2012 il termine per la presentazione della dichiarazione Imu, per quanto riguarda gli immobili per i quali l’obbligo di dichiarazione vale dal primo gennaio 2012. Entro il 17 dicembre va fissato il saldo, sia se si è scelto di pagare il tributo in due rate sia se si è optato per tre.
L’aggravio, ovviamente, si trasferirà sugli affitti. Secondo la Confedilizia un primo effetto sarà l’abolizione in via di fatto dei contratti calmierati. “I Comuni si ritroveranno – sostiene Confedelizia – con una richiesta di affitti agevolati che si tradurrà in una maggiore spesa”.
Per i contratti liberi (4+4) lo studio di Confedilizia ha individuato rincari Imu rispetto all'Ici del 142% a Roma, Torino, Firenze, Genova, Venezia e Bari, tutte città in cui l'aliquota applicata per la seconda rata sarà quella del 10,6 per mille. Ma il record dell'aumento spetta a Milano, dove l'aliquota della seconda rata sarà del 9,6 per mille, così per una casa con rendita di 877,98 euro, da un pagamento Ici di 461 euro complessivi si passerà a un esborso totale per l’Imu di 1.416 euro (+207%).
Subito dopo c'è Aosta con un aggravio del 204%. Segue Bologna dove, partendo da una rendita catastale di 1.020 euro, se la prima rata è stata di 651 euro, la seconda sarà di 1.165, per un totale di 1.816 euro rispetto ai 610 per l’Ici (+198%).