L’Usb Viterbo, nell’ambito della campagna nazionale per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro ha invitato al confronto gli organi preposti al controllo. Hanno accettato l’invito, sedendo al tavolo con il sindacato e l’ingegnere Marco Spezia, l’Ispettorato del Lavoro, il servizio ispettivo Asl e i Vigili del fuoco.
L’ispettorato del Lavoro ha esposto un rapporto tecnico allarmante, purtroppo in linea con le testimonianze reali raccolte dal sindacato.
Nel settore dell’edilizia per esempio, nel 2019 il 98% delle aziende è risultata irregolare, in media rispetta la normativa una sola azienda su 54. I maggiori abusi riguardano l’assemblaggio dei ponteggi e la dotazione dei Dispositivi di protezione (Dpi), questi o non vengono proprio forniti ai lavoratori o non sono idonei al rischio.
Il dott. Quercia, responsabile del servizio ispettivo Asl, ha confermato i dati in ambito agricolo già forniti (50% delle aziende non è in regola) ammettendo però la scarsità dei controlli a causa delle caratteristiche proprie del settore. L’edilizia permette di individuare facilmente i cantieri, l’agricoltura al contrario porta ad una grande dispersione di lavoratori sul territorio, difficile da monitorare con i pochi ispettori a disposizione. A tal punto che la Asl dà priorità alle campagne di prevenzione e sensibilizzazione.
Se è vero, come ha sostenuto il dott. Quercia, che sono fondamentali tutti gli incontri che formino lavoratori e aziende sulla sicurezza, non si può mai prescindere dai controlli direttamente in azienda. Molte volte, infatti, i lavoratori pensano di non poter denunciare eventuali abusi perché minacciati di licenziamento oppure non hanno proprio la consapevolezza in materia, sopratutto se stranieri.
“I controlli fanno emergere tutte le violazioni presenti in azienda. Se poi sono svolti in modo congiunto fra Asl e Ispettorato, gli ispettori rilevano sia le mancanze in fatto di sicurezza sia quelle contrattuali, obbligando i datori a sanarle senza alcuna ricaduta per i lavoratori-dichiara Luca Paolocci dell’Usb Viterbo- E’ fondamentale coordinarsi e agire a livello locale, le istituzioni politiche centrali infatti si muovono in senso opposto alla sicurezza e in generale, ai diritti dei lavoratori. A riprova di questo, la Regione ha stabilito una media dei controlli nelle aziende che gli organi di vigilanza devono raggiungere. Una media pari, nel Lazio, ad un misero 5%.
Apprezziamo come la Asl di Viterbo riesca a superare questo dato, controllando ogni anno l’8% delle aziende. Il 5% mostra chiaramente quale dispiego di forze e risorse vengano oggi investite per scoprire la varie forme di sfruttamento messe in campo dai datori e le conseguenti tutele verso i lavoratori”.
Per questo il sindacato auspica una stretta collaborazione a livello locale che permetta di individuare i settori più a rischio e agire concretamente, insieme ai lavoratori, nella difesa di diritti e sicurezza.
“Esortiamo i comuni a controlli stringenti sulle ditte prima di affidare appalti pubblici -ha continuato Paolocci- e ad inserire nei bandi pesanti sanzioni per quelle aziende che, in corso d’opera, vengono meno agli obblighi di legge. Il personale comunale potrebbe effettuare i controlli preliminari a vista per poi avvertire Ispettorato e Asl in caso di necessità”.
L’Usb Viterbo ringrazia gli enti che hanno accettato il confronto, dimostrando a pieno, oltre i formalismi, l’obbiettivo comune di restituire al lavoro e ai lavoratori diritti e dignità.
Proprio in linea con lo spirito di collaborazione che ha animato questo tavolo, il sindacato li a rispondere prontamente alle segnalazioni che vengono dal sindacato risultato delle denunce e delle testimonianze dirette dei lavoratori.