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Industria

Electrolux, “debacle” sindacale. Pochi intimi decidono sugli esuberi: la triplice firma, RSU contestano. Lavoratori mandati a casa senza discutere piano industriale

Nazionale,

Si è trattato di una disfatta. Possiamo definire solo così quanto avvenuto all’incontro tra la dirigenza Electrolux ed il coordinamento nazionale della RSU di FIM-CISL, FIOM-CGIL e UILM-UIL. Un bilancio rovinoso per un incontro che ci ha visto esclusi, in quanto l’azienda si rifiuta di affrontare la nostra organizzazione, nonostante risulti in possesso di una sua RSU eletta regolarmente e rappresentativa di uno degli stabilimenti dove sono stati dichiarati gli esuberi.

Una disfatta sindacale totale, non solo perché è stata apposta la firma su un accordo pesante che permette un ulteriore depauperamento delle maestranze. Ma anche perché, di fatto, questa firma mette una pietra sopra la discussione industriale, è evidente. Che ci spieghino ora Fim- Fiom-Uilm come intendono offrire garanzie industriali ai siti produttivi dopo aver condiviso con l’azienda due ristrutturazioni in due anni.

Due denari per andarsene, cifre ridicole se si pensa alle dimensioni di Electrolux. Ma la firma arriva comunque, e non senza dolori e polemiche: la trattativa, nella sua corsa finale, si svolge praticamente in “ristretta” tra pochi intimi, mentre le RSU dei vari stabilimenti devono placidamente aspettare fuori dalla stanza dei bottoni. Ma non finisce qui: al momento della firma qualcuno firma, qualcuno si rifiuta, l’accordo passa a maggioranza, forse si e forse no, bisogna contare le RSU presenti e serve la maggioranza affinché l’accordo passi. Le segreterie sindacali sudano freddo, e pure l’azienda. Cosa succede? Lo staremo a vedere e comunque vada lo contesteremo.

Avevamo detto da subito che questa trattativa doveva essere condotta davanti le istituzioni. Avevamo detto anche al Ministero che spostare in azienda questa discussione avrebbe reso impossibile garantire il meglio possibile per i lavoratori, in un quadro di evidente debolezza dove la questione sembrava cosa fatta perché “tanto gli esuberi sono su base volontaria”.

Li attendiamo al varco, ora. Vengano a fare le assemblee e a spiegare ai lavoratori cosa hanno firmato. Ma hanno firmato? Forse si, forse no… di sicuro è un disastro di cui solo i lavoratori pagheranno le conseguenze di tanta irresponsabilità.

USB LAVORO PRIVATO - NAZIONALE