MODIFICHIAMO IL REGOLAMENTO ELETTORALE
Il 3-4-5 marzo in tutto il pubblico impiego i lavoratori e le lavoratrici saranno chiamati alle urne per il rinnovo delle rappresentanze sindacali unitarie (RSU). Un appuntamento importante, che coinvolge milioni di lavoratori che sceglieranno da chi farsi rappresentare e che decideranno, attraverso il voto, da che parte stare. Una scadenza che cade all’interno di una lunga fase politica di pesante attacco al mondo del lavoro, sia pubblico che privato, che ha ristretto gli spazi di democrazia e di partecipazione attiva nei posti di lavoro, spesso con la connivenza e compartecipazione delle maggiori organizzazioni sindacali del Paese. Ne è la prova il Testo unico sulla rappresentanza nel lavoro privato, siglato il 10 gennaio di quest’anno da Confindustria e CGIL-CISL-UIL, che mira ad impedire il libero esercizio del diritto di sciopero e restringe il diritto di rappresentanza ai soli firmatari dell’accordo. Ma il governo Renzi va oltre e attacca in profondità la funzione stessa del sindacato, mettendo in discussione il ruolo dei cosiddetti corpi intermedi di rappresentanza dei lavoratori, per poter portare fino in fondo l’attacco ai diritti dell’intero mondo del lavoro. Questa lotta, che ha molto della contesa politica interna al P.D., finisce per toccare principalmente chi, come la USB, crede fermamente nella democrazia e nel protagonismo dei lavoratori.
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