Finalmente il sovrano dell’ufficio delle Dogane di Bologna si degna di dare udienza alla sola USB il 13 marzo alle ore 9:00 al fine di avere un confronto diretto sull’argomento di mobilità coatta, modifica di turni, trasferimento di personale con preavviso di poche ore all’attuazione di tutto ciò.
Abituato a ricevere a corte saltimbanchi e cortigiani pronti a qualsiasi cosa pur di ottenere privilegi personali vorrebbe forse provare a trattare allo stesso modo con USB.
Abbiamo quindi nuovamente scritto al Direttore affinché cominci a rispettare le regole contrattuali e le norme che riguardano i rapporti con chi rappresenta i lavoratori, cioè tutte le Organizzazioni Sindacali e tutte le RSU, che devono trovare un intesa che difenda i diritti dei lavoratori e le esigenze dell’ufficio.
Sappiamo già che si è “lavorato bene” e che i privilegi, che sono stati donati e sono sotto gli occhi di tutti, renderanno difficile cambiare la situazione al tavolo locale, ma siamo pronti a rovesciare il tavolo insieme ai lavoratori stanchi di essere fottuti da chi difende sempre e soltanto i diritti di pochi sulle spalle di molti.
I direttori cambiano ma coloro che strillano allo scandalo con i lavoratori per poi trovare accordi sottobanco continuano ad operare incessantemente.
Certo che se il 50% della dirigenza si nomina senza il necessario concorso, è difficile poi pretendere che tutti rispettino le leggi e il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro perché alcuni di loro pensando di essere al di sopra delle regole, ma questa è una questione più generale che come USB denunciamo da anni a livello centrale e in tutte le Agenzie Fiscali ma che è uno dei tanti mali da debellare in quest’italia (con la i minuscola).
Crediamo però ci sia un limite alla decenza e i lavoratori non possono continuare ad essere trattati come pacchi, senza una vita da dover organizzare e gestire a completa disposizione del sovrano di turno.
Diciamo basta e pretendiamo rispetto, anche, se ce ne sarà bisogno, attraverso l’organizzazione di un conflitto capace di reagire ai soprusi imposti.
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