Con una laconica nota del 16 ottobre, siamo stati informati dall’Ufficio Relazioni Sindacali della DR dell’avvio delle operazioni di chiusura dell’UT di Portomaggiore, con la successiva informazione sulla data di chiusura e sulle iniziative che si adotteranno sul territorio per agevolare i contribuenti. Quanto alla sorte delle “risorse umane” (i lavoratori in carne e ossa), destino imprecisato, nella nota informativa non sono stati neanche menzionati.
Tutto bene, quindi? Neanche per niente. Cominciamo subito con il dire che non siamo d’accordo con la soppressione di sedi (sia chiaro, fatta solo per un fittizio risparmio) perché oltre a creare problemi per l’utenza - professionale e non, significa abbandonare il presidio effettivo del territorio nell’importante funzione di lotta all’evasione fiscale. Evidentemente qualcuno è convinto che la lotta all’evasione fiscale possa essere condotta centralmente, tranquillamente seduti in ufficio avanti ad un pc, e che gli utenti siano tutti felici di poter accedere ai servizi tramite internet, o magari tramite un patronato (con tutti i problemi del caso, visto quanto sta capitando all’Inps), ma noi, ripetiamo, non siamo affatto convinti che sia così.
C’è da sottolineare poi che la chiusura delle sedi territoriali, oltre a rappresentare una conseguenza diretta dell’attuale politica economica, è un frutto marcio della riorganizzazione dell’Agenzia delle Entrate avviata nel 2009, con la soppressione degli Uffici Entrate e la creazione delle Direzioni Provinciali. All’avvio dellla riorganizzazione, partita proprio qui in Emilia Romagna con la creazione della DP di Bologna, comprendemmo subito i possibili risvolti negativi e i buchi neri per i lavoratori che si stavano creando (vedi sul nostro sito il n.1/2009 di “Oltre le colonne”), come la soppressione di sedi territoriali e la mobilità coatta, e chiedemmo subito, inascoltati, di fissare preventivamente delle regole per salvaguardare i lavoratori.
Ora, dopo la soppressione dell’Ufficio Territoriale di Bologna 2, con la soppressione dell’UT di Portomaggiore siamo al dunque. Siamo stati convocati in DR per martedì 23 ottobre per un incontro sull’UT di Portomaggiore, ed in quella sede cercheremo di evitare che si lasci all’anarchia, o ai voleri del Direttore Provinciale, il destino dei lavoratori.