Contro i tagli previsti dalla spending review e dalla legge di stabilità e in particolare su sanità, province, buoni pasto, ieri USB /P.I. ha presidiato fin dal primo pomeriggio con striscioni e volantinaggio la sede regionale rappresentando i vari settori del pubblico impiego, visto che in quelle ore si decideva del futuro delle province.
Dopo aver pazientemente ascoltato l’intervento del presidente Errani che spiegava la necessità di aprire un percorso di collaborazione tra regione e comuni, USB ha manifestato il proprio dissenso con il lancio di volantini e fac-simile di buoni pasto e chiedendo che fine avrebbero fatto i lavoratori con questo riordino e come sarebbero stati recuperate risorse economiche per il recupero del taglio dei buoni pasto.
La delegazione di USB/ P.I. ha interrotto la seduta dell’assemblea legislativa per imporre in maniera incisiva un confronto sulle problematiche che investono direttamente lavoratori e cittadinanza.
Abbiamo chiesto di essere ricevuti in delegazione e ciò è avvenuto immediatamente alla presenza del rappresentanti dell’ufficio di presidenza dell’assemblea legislativa nelle persone di Mazzotti e Bartolini e dei Consiglieri Naldi e Sconciaforni ai quali abbiamo sottolineato le gravissime criticità dovute ai tagli feroci alla sanità e ai salari dei dipendenti pubblici (regionali compresi) ma anche alle possibili conseguenze dell’accorpamento delle Province.
Prima di tutto i rappresentanti istituzionali hanno dichiarato l’impegno a far rispettare il protocollo delle relazioni sindacali della primavera 2011 che prevede la partecipazione di USB a tutti i tavoli sindacali territoriali.
Abbiamo chiesto risposte sui seguenti problemi:
Sanità: taglio previsto in tutta la regione di 900 milioni di euro che si traducono nella perdita di 4000 posti letto e taglio di 6500 dipendenti tra medici e infermieri.
Province: migliaia di dipendenti con il futuro a rischio di esuberi e mobilità coatte e licenziamenti, scomparsa di funzioni e servizi per i cittadini.
Regione: taglio secco del 53% del valore dei buoni pasto, storicamente considerato sia da parte sindacale che da quella dell’amministrazione come integrazione salariale, quindi peggioramento del potere d’acquisto dei lavoratori.
La delegazione della assemblea legislativa ha dato assicurazioni rispetto alla tutela dei posti di lavoro nelle province.
Per quello riguarda la sanità ha confermato la posizione dell’Assessore Lusenti che aveva già dichiarato che con questi tagli vi è un rischio della tenuta del sistema sanità in Emilia-Romagna.
Infine sulla questione buoni pasto non hanno voluto prendere posizioni rinviando il problema alla competenza della Giunta.
Presenti al presidio anche numeri lavoratori dei trasporti che hanno protestato contro i profondi processi di privatizzazione e liberalizzazione che ricadranno ancora una volta su cittadini e lavoratori.
CONTINUEREMO LE NOSTRE MOBILITAZIONI PER AVERE RISPOSTE CONCRETE A PARTIRE DALLA MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA IL 27 OTTOBRE NO MONTI DAY.
Aderente
alla FSM